Decreto Sviluppo al via: pioggia di critiche

di Noemi Ricci

Pubblicato 22 Giugno 2011
Aggiornato 10 Novembre 2011 10:52

Montecitorio ha dato in serata il via libera al Decreto Sviluppo, con maxi-emendamento bloccato dal voto di fiducia: piovono le critiche per le modifiche apportate dal Governo al testo licenziato dalle Commissioni Bilancio e Finanze.

È arrivato ieri in serata il sì della Camera alla fiducia sul Decreto Sviluppo, passato dopo dieci ore di discussioni con 308 voti favorevoli, 288 contrari e due astenuti. Ora si passa all’esame del Senato, il cui via libera dovrà arrivare entro il 13 luglio, data prevista per la sua scadenza. Tra i 155 ordini del giorno e le mozioni votate, anche il trasferimento dei Ministeri al Nord (per ora rinviato) e le 14 modifiche apportate dal Governo al testo del maxi-emendamento licenziato la scorsa settimana dalle Commissioni Bilancio e Finanze.

Indignato il capogruppo Pd della commissione Bilancio Pier Paolo Baretta che ha definito «inaffidabile» il Governo: «a finale di partita si vota un maxiemendamento che è politicamente e sostanzialmente diverso».

Il Governo ha accolto però gli ordini del giorno che richiedevano di riportare nel testo quelle misure scomparse nel maxi-emendamento, come l’utilizzo dei Fondi FAS per concedere un maggior numero di crediti di imposta per le assunzioni nel Mezzogiorno.

Per quanto riguarda il fronte semplificazioni fiscali ed in particolare l’operato di Equitalia è stato confermato il divieto del ricorso alle ganasce fiscali per importi non superiori ai 2mila euro e il divieto per gli agenti di riscossione di pignorare la prima casa per debiti inferiori a 20mila euro. Nessuna novità, invece, per quanto riguarda la possibilità di allungare la rateizzazione dei debiti con Equitalia.

Inoltre, l’entrata in vigore del SISTRI per aziende con meno di dieci dipendenti slitta da gennaio 2012 a dopo il primo giugno 2012.

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