Rappresentanza e contratti: guida al Testo Unico

di Barbara Weisz

Pubblicato 15 Gennaio 2014
Aggiornato 2 Aprile 2015 07:47

Confindustria e sindacati ratificano le nuove regole che rendono operativi gli accordi sulla rappresentantività in azienda e la contrattazione di primo e secondo livello.

Confindustria, Cgil, Cisl e Uil hanno ratificato il Testo Unico sulla Rappresentanza, rendendo pienamente operativi i due accordi del 2011 e 2013 che contemplano nuove nuove regole su rappresentatività e contrattazione di 2° livello. Il testo siglato fissa criteri e modalità di calcolo per misurare la titolarità alla contrattazione nazionale /aziendale e l’efficacia dei relativi contratti.

Contrattazione nazionale

L’accordo 2011 ha stabilito al 5% la soglia minima per avere titolo sindacale a firmare un CCNL, mentre ora è stato fissato il criterio per misurarlo da parte del CNEL, in base ai dati INPS sugli iscritti ai sindacati (forniti dai datori di lavoro) e a quelli sulle elezioni RSU forniti da un apposito comitato di Garanti provinciali (che verrà formato). Si calcola la media di iscritti a ogni sindacato e quella dei voti di ogni sigla nelle RSU, con ridspettivo peso del 50%: il risultato è la rappresentatività del sindacato a livello nazionale. Se superiore al 5% può partecipare alla contrattazione nazionale.

Elezione RSU

Possono partecipare all’elezione delle rappresentanze sindacali unitarie (i rappresentanti sindacali dell’azienda) le sigle firmatarie dell’accordo (, Cgil, Cisl e Uil), firmatarie di contratti nazionali e altri sindacati le cui liste abbiano la firma di almeno il 5% dei lavoratori di un’impresa con almeno 60 dipendenti. Tra 16 e 60 bastano le firme di tre lavoratori. Sotto i 15 addetti non c’è rappresentanza. Le elezioni avvengono su base proporzionale. Hanno diritto al voto apprendisti, operai, impiegati e quadri non in prova, dipendenti a tempo determinato. I dipendenti a tempo indeterminato sono sempre eleggibili, su quelli a termine devono essere previste regole specifiche dalla contrattazione di categoria. Sostanzialmente, il meccanismo resta immutato.

Titolarità contratti

Sono efficaci e vincolanti per le parti (e validi erga omnes, ovvero per tutti i lavoratori della categoria, indipendentemente dalla loro appartenenza) i contratti controfirmati da sindacati che nel complesso abbiano almeno il 50% +1 della rappresentatività della categoria. La titolarità della contrattazione aziendale è invece affidata alle RSU. (Fonte: Testo Unico sulla rappresentanza siglato il 10 gennaio 2014)