Riforma fiscale: le misure definitive del decreto

di Francesca Vinciarelli

27 Febbraio 2012 09:33

Il decreto di riforma fiscale ha ottenuto il via libera del Consiglio dei Ministri, scompare il fondo per ridurre la pressione fiscale, ma arrivano le semplificazioni per lo spesometro e l'IMU per la Chiesa. Tutte le misure in dettaglio.

Il decreto di riforma fiscale è stato approvato nello scorso di un lungo Consiglio dei Ministri, durato sette ore. Tra le novità di maggiore rilievo, la “scomparsa” dell’articolo che garantiva l’utilizzo delle risorse reperite dallo Stato grazie alla lotta all’evasione fiscale per la creazione di un fondo per ridurre le tasse, volto cioè a ridurre la pressione fiscale. Sì invece al pagamento dell’ICI (ora IMU) da parte della Chiesa e alla semplificazione dello Spesometro.

Addio fondo anti-tasse

Il premier Mario Monti ha giustificato la scelta di eliminare dalla riforma fiscale il fondo che avrebbe consentito di ridurre le tasse a carico dei contribuenti perché è «meglio aspettare di identificare come finanziarlo. Altrimenti, si rischia di creare un’aspettativa, che se non viene soddisfatta si trasforma in un danno».

Equitalia e debiti con il Fisco

Non salta invece la possibilità per i contribuenti morosi di pagare i debiti con il Fisco con rate Equitalia flessibili. In più il beneficio di pagare a rate verrà revocato nel caso in cui non si paghino due rate consecutive (e non se non si paga la prima rata). Il Fisco potrà espropriare e iscrivere ipoteche solo per debiti di importo superiore ai 20mila euro.

Nel caso di mini-debiti (sotto i 30 euro tra interessi e sanzioni), non si procederà «all’accertamento, all’iscrizione a ruolo e alla riscossione dei crediti relativi ai tributi erariali, regionali e locali». In caso di pignoramento, i beni strumentali rimarranno sotto la custodia delle aziende.

Spesometro e controlli fiscali

Salta la soglia di tremila euro dello Spesometro e per gli acquisti e i servizi IVA di importo superiore torna l’elenco clienti fornitori. La soglia sale a 3.600 euro per le operazioni per le quali non è previsto l’obbligo di emissione della fattura. La comunicazione dovrà essere effettuata una sola volta al mese per ciascun cliente e non per ogni singola operazione.

Confermata anche la black list per i contribuenti che non emettono lo scontrino o la ricevuta fiscale e che potranno essere oggetto di controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate o della Guardia di Finanza.

Portata al 1° maggio la data per la norma sulla tracciabilità dei pagamenti che porta 1000 euro il limite entro il quale stipendi e pensioni devono essere versati tramite strumenti di pagamento elettronico bancari o postali.

IVA

Ridotta da 10mila a 5mila euro la soglia per l’invio preventivo all’amministrazione finanziaria della dichiarazione per portare in compensazione il credito IVA.

Confermate anche la chiusura d’ufficio delle partita IVA inattive, la possibilità di verificare online la validità delle partite IVA.

IMU

Arriva l’IMU per gli immobili della Chiesa che non siano in maniera esclusiva luoghi di culto e le detrazioni ma «ogni nucleo familiare avrà diritto a una sola detrazione». Per le case all’estero arriva l’esenzione dall’IMU se non supera i 200 euro. Alle famiglie viene riconosciuta una detrazione di 200 euro in caso di abitazione principale e agli italiani che lavorano all’estero per lo l’aliquota viene ridotta di 0,4 punti percentuali per il periodo di lavoro all’estero.

Paradisi fiscali

Le imprese che svolgono la propria attività in quelli che vengono considerati paradisi fiscali dovranno comunicare all’Agenzia delle entrate «cessioni di beni e prestazioni di servizi nei confronti di operatori economici degli stati inseriti nella black list del fisco» in caso di operazioni superiori ai 500 euro.

Per chi esporta i capitali all’estero le multe diventano più salate: fino al 40% dell’ammontare della somma esportata.