Immobilizzazioni immateriali: costi, diritti e licenze

di Nicola Santangelo

28 Settembre 2015 09:57

Guida alle immobilizzazioni immateriali in tema di contabilità e bilancio: costi, diritti di brevetto, concessioni e licenze.

Le immobilizzazioni immateriali sono beni non tangibili che non esauriscono la loro utilità in un solo esercizio. Vanno iscritte nell’attivo dello Stato Patrimoniale alla voce BI. Analizziamoli in riferimento alla contabilità e al bilancio, soffermandoci su costi di impianto, ampliamento e ricerca, sviluppo e pubblicità, diritti di brevetto industriale e uso delle opere d’ingegno, concessioni, licenze, marchi e diritti simili.

=> Bilancio: ammortamento immobilizzazioni

Impianto e ampliamento

Nella voce “Costi di impianto e di ampliamento” vanno rilevate le spese inerenti atto costitutivo, tasse e consulenze, costi di start-up (spese sostenute per progettare e rendere operativa la struttura aziendale), avvio di nuova attività o ampliamento della società, inteso come espansione in direzioni o attività mai esercitate (aumenti di capitale sociale, operazioni di trasformazione, fusione o scissione).

La rilevazione iniziale nell’attivo dello Stato Patrimoniale è consentita solo se si dimostra congruenza e rapporto causa-effetto di tali costi con la loro utilità futura. I costi di start-up sono imputati al conto economico dell’esercizio in cui sono sostenuti ma possono essere capitalizzati se:

  • i costi sono attribuibili alla nuova attività e limitati a quelli sostenuti nel periodo antecedente il momento del possibile avvio;
  • il principio della ricuperabilità dei costi è rispettato, in quanto è ragionevole una prospettiva di reddito. 

Pubblicità e R&S

Vanno inseriti fra i “Costi di ricerca, sviluppo e pubblicità” le spese sostenute per la ricerca applicata e i costi di sviluppo riferiti ad uno specifico prodotto o processo, nonché quelli per la realizzazione interna di un prodotto fino a quando non sia ragionevolmente certo l’ottenimento della piena titolarità del diritto. Sono esclusi i costi per la ricerca di base (studi e indagini senza scopo specifico ma svolto per una generica utilità della società), che vanno imputati a Conto Economico dell’esercizio in cui sono sostenuti.

Di norma, anche i costi di pubblicità sono di competenza dell’esercizio in cui vengono sostenuti e pertanto vanno registrati nel Conto Economico. Possono essere capitalizzate solo le operazioni non ricorrenti (es.: lancio nuova struttura produttiva, da cui si attende un importante e duraturo ritorno economico).

Diritti

La voce “Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione opere dell’ingegno” può comprendere i costi di: produzione interna e acquisizione esterna di diritti d’uso di opere d’ingegno; acquisizione o produzione di brevetti industriali; acquisizione o produzione di brevetti per modelli di utilità e modelli e disegni ornamentali; per i diritti di licenza d’uso di brevetti; di acquisto a titolo di proprietà o di licenza del software applicativo; di produzione a uso interno di software applicativo tutelato ai sensi della legge sul diritto d’autore; di know-how se sostenuti per la produzione interna e acquisto da terzi, quando tutelato giuridicamente.

I brevetti acquistati a titolo oneroso vanno iscritti nell’attivo dello Stato Patrimoniale dell’esercizio in cui si realizza il passaggio di proprietà. Vanno capitalizzati i costi di acquisto e accessori. Se oltre al prezzo iniziale sono previsti corrispettivi futuri commisurati ai volumi di vendita o produzione, questi dovranno essere imputati a Conto Economico senza capitalizzazione, perchè correlati ai ricavi dei medesimi esercizi.

I diritti d’autore comprendono le opere dell’ingegno di carattere creativo e ogni altro mezzo multimediale di espressione. Vengono iscritti nell’attivo dello Stato Patrimoniale quando si ha titolarità di un diritto esclusivo di edizione, rappresentazione ed esecuzione, la possibilità di determinazione attendibile del costo di acquisizione dei diritti e la recuperabilità negli esercizi successivi dei costi iscritti tramite benefici economici che si svilupperanno dallo sfruttamento dei diritti stessi.

Concessioni, licenze, marchi

La voce “Concessioni, licenze, marchi e diritti simili” può comprendere i costi: per l’ottenimento di concessioni su beni di proprietà di altri enti o per l’esercizio di attività di proprietà di altri enti; per le licenze di commercio al dettaglio; di know-how per la tecnologia non brevettata; per l’acquisto di marchi; per i diritti di licenza d’uso dei marchi.