Tregua fiscale: riaprono ravvedimento speciale e Rottamazione

di Alessandra Gualtieri

9 Febbraio 2024 13:48

Emendamenti al Milleproroghe, riapertura dei termini per la Rottamazione quater delle cartelle ed il ravvedimento speciale sulla dichiarazione dei redditi.

Tregua fiscale nel pacchetto di emendamenti dei relatori alla legge di conversione del Milleproroghe (dl 215/2023): come da anticipazioni, c’è la riapertura dei termini di pagamento a fine febbraio per le rate saltate della Rottamazione quater e a fine marzo per l ravvedimento speciale.

Gli emendamenti di maggioranza riformulati dal Governo saranno discussi la settimana prossima dalle Commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera.

Ravvedimento speciale fino al 31 marzo

La prima proroga che viene concessa nell’ambito della tregua fiscale in relazione 2024 riguarda il ravvedimento speciale (Articolo 1, commi da 174 a 178, della Legge 197/2022).

In base all’emendamento dei relatori di Milleproroghe, possono beneficiarne le violazioni relative al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2022, ma con la rimozione delle irregolarità ed il versamento di quanto dovuto in un’unica soluzione entro il 31 marzo 2024 oppure in quattro rate trimestrali di pari importo (31 marzo, 30 giugno, 30 settembre e 20 dicembre 2024) con interessi del 2% a partire dalla seconda.

Rottamazione quater al 28 febbraio

I contribuenti che avevano aderito alla Definizione Agevolata delle cartelle esattoriali affidate dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022 (ossia alla Rottamazione quater) ma poi non avevano versato la prima e/o la seconda rata in scadenza a fine ottobre e novembre, possono adesso “rientrare” nel piano agevolato di rientro del debito pagando gli importi dovuti entro il 28 febbraio 2024, termine per il pagamento della terza rata.

Significa riallinearsi al calendario originario delle rate, che prevedono la terza entro il 28 febbraio e le successive entro il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre di ciascun anno, per complessivi 18 pagamenti rateali.

Con la remissione in bonis si recuperano i benefici della sanatoria agevolata.