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Trattamento integrativo nel 730, come si calcola il conguaglio

di Teresa Barone

Novità nelle regole per la compilazione del modello 730/2023 per i lavoratori dipendenti beneficiari del trattamento integrativo.

Cambiano le regole di compilazione del modello 730/2023 per i lavoratori dipendenti beneficiari del trattamento integrativo IRPEF fino a 1200 euro annui: dal 2022, infatti, il limite di reddito per fruire del bonus è passato da 28mila euro a 15mila euro, novità che ha generato alcune modifiche in fase di dichiarazione dei redditi, con effetto nella compilazione dei modelli dichiarativi 2023.

Trattamento integrativo nel 730

L’agevolazione (l’ex Bonus Renzi), quindi, spetta nel 2023 (e in fase di compilazione del 730 bisogna dunque operare a conguaglio di quanto operato in busta paga nel 2022 dai datori di lavoro) ai lavoratori dipendenti titolari di un reddito complessivo che non superi i 15mila euro e solo se la somma delle detrazioni è superiore all’imposta lorda dovuta.

Il trattamento integrativo è riconosciuto per un ammontare non superiore a 1200 euro, che viene determinato in base alla differenza tra la somma delle detrazioni e l’imposta lorda. Le detrazioni da considerare, nello specifico, sono quelle che riguardano la presenza di familiari a carico, lavoro dipendente, mutuo prima casa e lavori edilizi.

Nel modello 730/2023 (clicca qui per scaricare modello e istruzioni) è necessario ricalcolare l’ammontare del trattamento integrativo prendendo in considerazione i redditi dichiarati, indicando la cifra nel prospetto di liquidazione (Modello 730-3). Al fine di calcolare in modo corretto il trattamento integrativo, inoltre, è necessario che siano compilato il rigo C14 del quadro C.