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Lotta all’evasione fiscale: a pagare saranno solo le Pmi?

di Nicola Santangelo

19 Dicembre 2011 12:00

Il decreto salva-Italia, se da un lato ha l'obiettivo di garantire entrate certe ancorché introducendo operazioni difficili, fastidiose e impopolari come ad esempio la tassa sulle case, l'innalzamento dell'addizionale regionale Irpef e le modifiche alla previdenza, dall'altro introduce nuovi strumenti per la lotta all'evasione fiscale. In pratica, oltre all’introduzione della soglia di 1.000 euro per gli acquisti in contanti, sarà  acquisita una enorme quantità  di informazioni da parte dell'Anagrafe Tributaria utile a individuare eventuali operazioni fraudolente e stanare i presunti evasori fiscali. Ma quale sarà  il prezzo da pagare per queste operazioni e soprattutto chi sarà  chiamato a sostenere questo onere?

Quattro miliardi di dati da trasferire all'Anagrafe Tributaria provenienti dall'osservazione, dall'analisi e dallo studio di quaranta milioni di conti correnti. E' la strategia adottata dall'attuale governo per riportare le imposte non pagate nelle casse dello Stato. Un'operazione particolarmente ambiziosa poiché si avrà  a che fare con un'ingente quantità  di dati che, ovviamente, non potranno essere semplicemente inseriti in una tabella Excel per farne uscire fuori un istogramma in pila.

In pratica dal prossimo anno gli operatori finanziari dovranno comunicare all'Anagrafe Tributaria i movimenti effettuati sui conti e ogni altra informazione utile ai controlli. Questi dati, poi, saranno confrontati con quelli attualmente in possesso dell'Amministrazione Finanziaria ossia i redditi denunciati in sede di dichiarazione dei redditi e con quelli che verranno fuori dal meccanismo del nuovo accertamento sintetico e dello spesometro.

Insomma, il Fisco riceverà  miliardi di tasselli di un complesso puzzle che dovrà  analizzare pezzo per pezzo e, successivamente, rimetterli insieme.

E' chiaro che le informazioni necessarie al Fisco dovranno essere elaborate da complessi software di analisi adeguatamente realizzati e da risorse umane che, con costanza e con impegno, dovranno esaminare minuziosamente ciascun record presente all'interno di questo enorme database. Tutto ciò graverà  inevitabilmente sul bilancio dello stato. La verità  è che non riusciamo a spiegarci con quali mezzi e quali risorse il governo ha intenzione di portare avanti questo lavoro nonché quali fondi ha intenzione di utilizzare ovvero chi sara chiamato a sostenere l’onere.