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Decreto Liberalizzazioni punto per punto

di Barbara Weisz

Pubblicato 23 Marzo 2012
Aggiornato 30 Aprile 2012 09:47

Le misure nel decreto liberalizzazioni per aziende, S.r.l. semplificate per giovani, tribunale delle imprese, rating legalità, pagamenti PA più veloci, farmacie, taxi, professioni, commissioni bancarie sui fidi.

Il Decreto Liberalizzazioni è legge: confermate le S.r.l. semplificate per i giovani, il rating di legalità per le aziende, il tribunale per le imprese, le norme per velocizzare i pagamenti dalla PA, le novità per i professionisti (con l’abolizione delle tariffe minime), le nuove regole su assicurazioni, taxi, farmacie (capitolo molto caldo, con tanto di sciopero convocato per il 29 marzo), e benzinai.
Vediamo in sintesi i principali punti del decreto:

Commissioni bancarie

Quella delle commissioni bancarie è una norma destinata a sparire: il problema è nato da un emendamento approvato al Senato, che ha azzerato le commissioni sui fidi. Secondo le banche, che hanno vivacemente protestato con tanto di dimissioni dei vertici ABI, la norma costerebbe circa dieci miliardi al sistema del credito.

Il Governo è però pronto a fare marcia indietro: in Parlamento è stato approvato un ordine del giorno che lo impegna in tempi rapidi ad emanare un provvedimento secondo cui «la nullità delle clausole dei contratti bancari si applichi alle linee di credito non conformi con quanto previsto» dal regime di trasparenza del Cicr (Comitato interministeriale per il credito e il risparmio). Operazione che non è stata inserita nella legge sulle liberalizzazioni perché avrebbe comportato un secondo passaggio al Senato e si sarebbe corso il rischio di non riuscire ad arrivare all’approvazione del decreto entro i 60 giorni previsti di legge, ovvero entro il 24 marzo.

S.r.l. semplificate

I giovani sotto i 35 anni possono costituire un’azienda a responsabile limitata semplificata con un capitale sociale di un solo euro. Sarà necessario il passaggio notarile, che però la legge prevede sia gratuito. È stata una delle misure più discusse, nello scorso gennaio, ovvero prima dell’approvazione del decreto, con richieste anche da parte del mondo delle imprese di non limitare le agevolazioni solo agli under 35.

Tribunale delle imprese

Saranno venti i tribunali specializzati in materia di impresa (il decreto ne prevedeva 12, il numero è salito a 20 nel corso dell’iter parlamentare). Saranno uno in ogni capoluogo di regione, con l’eccezione di Val d’Aosta e Trentino, per cui saranno competenti le sedi di Torino e Venezia, mentre la Lombardia avrà due sezioni: Milano e Brescia.

Ritardo nei pagamenti dalla PA

Previsti vari strumenti per risolvere l’annoso problema del ritardo nei pagamenti dalla PA alle imprese, argomento molto sentito dalle PMI. Prevista la facoltà di comporre bonariamente le ragioni di credito e debito fra PA e creditori (aziende) attraverso istituti specifici: compensazione, cessione di credito, transizioni condizionate alla rinuncia a interessi e rivalutazione monetaria.

Stanziati 5,7 miliardi per velocizzare i pagamenti della PA, anche attraverso la possibilità per le imprese di scegliere di farsi pagare in titoli di stato (vale per i crediti maturati entro il 31 dicembre 2011).

Rating imprese

È una delle principali novità introdotte nel corso dell’iter di conversione in legge del decreto. Si tratta di un rating di legalità per le imprese che operano nel territorio nazionale, con l’obiettivo dichiarato dal Governo di «diffondere le buone prassi fra gli imprenditori» e del quale tenere conto anche per partecipare prioritariamente al concorso di fondi pubblici per lo sviluppo delle imprese, in genere per la concessione di finanziamenti dalle pubbliche amministrazioni o per l’accesso al credito bancario.

Oneri e burocrazia

È una vasta norma che sostanzialmente elimina molti oneri che burocratizzano l’attività economica delle imprese ed elimina tutte le autorizzazioni, nulla osta, pratiche per aprire un’impresa che non siano strettamente giustificate da un interesse generale.

Sottolinea il Governo: «sottraendo le imprese alla “burocrazia” – quella nociva, fatta di adempimenti, certificazioni, nulla osta e procedure – la legge agevola il lavoro quotidiano degli imprenditori, dando loro l’opportunità di concentrare gli sforzi sul lavoro quotidiano, anziché sugli adempimenti formali. Riducendo all’essenziale le incombenze burocratiche si dà alla piccola e media imprenditoria l’opportunità di muoversi su un ritmo diverso: da adagio ad andante».

Professioni

Diversi i provvedimenti che riguardano i professionisti, fra cui spicca l’abolizione delle tariffe minime. Il compenso è pattuito al momento dell’incarico ma nell’iter parlamentare è sparito l’obbligo di metterlo per iscritto su richiesta del cliente (che però deve essere informato con un preventivo di massima).

Il tirocinio non può durare più di 18 mesi. Nelle società di professionisti i soci di capitale (introdotti dalla Legge di Stabilità 2011) non potranno avere più del 33% (un terzo) dei diritti di voto.

Pensioni

Visto che per legge non si possono più pagare in contanti somme superiori ai mille euro, cosa che comporta conseguenze ad esempio per i pensionati che erano abituati a ritirare l’importo in contanti presso le Poste, le banche dovranno consentire ai pensionati con assegni fino a 1500 euro di aprire un Conto corrente gratis.

Farmacie

Quello delle farmacie è un capitolo ancora caldissimo, con il settore che convoca uno sciopero. Con la nuova legge arrivano 5mila nuove farmacie (ce ne sarà una ogni 3300 abitanti). I farmaci galenici e anche quelli veterinari con ricetta potranno essere venduti anche nelle parafarmacie. I farmaci di fascia c, invece, possono essere venduti solo nelle farmacie. Dal 2013 arriveranno i farmaci monodose.

Benzina

Arrivano gli operatori indipendenti, gli impianti multimarca, i self service fuori dai centri abitati. Possibile fare il pieno (senza commissioni se si paga con la carta di credito per somme sotto i 100 euro) e comprare bevande, giornali e sigarette.

Taxi

A decidere se aumentare il numero delle licenze taxi son i Comuni. L’Autorità dei trasporti fornirà un parere non vincolante che però potrà rappresentare ricorso al Tar.

Edicole

Le edicole potranno vendere anche altri prodotti oltre ai giornali e praticare sconti.

IMU

La Chiesa dovrà pagare l’IMU, la vecchia Ici, ovvero al tassa sugli immobili, sulle attività anche solo parzialmente commerciali.