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UE: senza accordo sul gas, imprese sul piede di guerra

di Barbara Weisz

Pubblicato 20 Ottobre 2022
Aggiornato 21 Ottobre 2022 11:11

Verso soluzioni temporanee per il prezzo del gas, appello delle imprese per un intervento UE a fronte di rincari sui costi di produzione.

Fumata grigia sul price cap: si è deciso di dare un mandato pieno e chiaro alla Commissione Europea di adottare decisioni concrete sui prezzi del gas al Ttf di Amsterdam purché a carattere temporaneo, di ultima istanza e che non mettano a rischio le forniture.

In più, è stato raggiunto un altro accordo: 40 miliardi di fondi di coesione destinati al sostegno delle imprese.

Vertice UE: il bilancio della prima giornata

Il Consiglio Europeo del 20 e 21 ottobre, che riunisce i Capi di Stato e di Governo dei 27 Stati UE – per l’Italia partecipa Mario Draghi (che nei prossimi giorni passerà il testimone a Giorgia Meloni) – prosegue fino a venerdì 21 ottobre, quindi bisogna attendere per capire se e come la situazione sia destinata a sbloccarsi, ma il bilancio della prima giornata di lavori non promette niente di buono, almeno per i price cap. Va meglio sul fronte degli aiuti al sistema produttivo.

La discussione non è più su un tetto del gas rigido ma sul meccanismo contenuto nella bozza di proposta della Commissione UE. Che dovrebbe rappresentare un tentativo di mediazione per mettere d’accordo tutti. Il tetto del gas dinamico prevede che, a fronte di eccessivi rialzi, intervenga una meccanismo che fissa un prezzo minimo e massimo al di fuori del quale non viene accettato il contratto.

Secondo il cancelliere tedesco Olaf Scholz, qualsiasi ipotesi di tetto al prezzo del gas «comporta il rischio che i produttori vadano a vendere altrove e che noi europei non riceviamo più gas, ma di meno». Posizioni contrarie anche da parte di Olanda, Danimarca, Svezia, Irlanda, Austria e Ungheria. Da qui l’accordo per cercare strade a carattere temporaneo.

Non è l’unica proposta UE, c’è anche l’indicazione di cambiare il riferimento (attualmente, il mercato di Amsterdam), e di fare acquisti congiunti, per avere più potere contrattuale nei confronti dei fornitori ed evitare meccanismo di concorrenza interna fra gli Stati Ue. Bisogna vedere se ci saranno margini per proseguire la discussione al vertice Ue dell’Energia del 25 ottobre.

Le imprese dicono basta

L’Europa sta discutendo del prezzo del gas, senza trovare un accordo, dal marzo scorso, quando è scoppiata la guerra in Ucraina. Gli industriali chiedono a questo punto «un rapido e deciso intervento europeo attraverso misure di carattere temporaneo che stabiliscano un tetto al prezzo del gas». Confindustria e Medef, associazioni imprenditoriali rispettivamente di Italia e Francia, hanno lanciato un appello all’Europa con una nota congiunta rivolta alla Commissione UE, chiedendo di fissare un tetto al prezzo del gas:

è l’unica risposta che può dare un effetto reale e immediato sui prezzi dell’energia elettrica, oltre a costituire una prova tangibile della solidarietà europea poiché il costo può essere condiviso tra tutti gli Stati membri.

Questa misura avrebbe un impatto diretto sui prezzi per tutti i consumatori finali. Confindustria fornisce alcune cifre sull’impatto della crisi energetica: fra agosto 2021 e 2022 i costi di produzione nell’industria sono aumentati del 40% in Italia e del 33% nell’UE.

Per quanto riguarda il tema dell’acquisto comune di gas, c’è la proposta di una nuova piattaforma europea del mercato del gas:

Anche se alcuni segnali in relazione all’acquisto comune di gas a livello europeo vanno nella giusta direzione, per realizzare un mercato integrato e rafforzare la liquidità e la sicurezza dell’approvvigionamento, dovrebbe essere adottata una soluzione strutturale con la creazione di una nuova piattaforma europea del mercato del gas.

Non c’è tempo da perdere, in gioco c’è la sopravvivenza dell’industria europea.

Il Pacchetto di misure approvato

Il via libera all’accordo sul pacchetto di interventi contro la crisi energetica prevede le seguenti attività:

  • acquisto congiunto di gas e creazione di consorzi di società private, con obbligo di negoziare almeno il 15% del gas (senza per forza acquistarlo):
  • un nuovo indice di mercato complementare al Ttf per il gas
  • un meccanismo emergenziale di correzione del mercato per limitare i prezzi eccessivi del gas (price cap temporaneo, ancora da determinare),
  • valutazione di un price cap per il gas utilizzato per la produzione di elettricità,
  • nuovo quadro temporaneo degli aiuti di stato per le imprese durante l’emergenza energetica,
  • elenco di possibili modalità di sostegno alle famiglie e alle imprese vulnerabili,
  • possibilità di tassare gli extraprofitti delle imprese energetiche.

La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ritiene che ora si debba lavorare subito sull’attuazione degli strumenti approvati, a partire dagli acquisti comuni, dalla condivisione del gas e dalla limitazione dei prezzi eccessivi. Il premier Mario Draghi si è invece limitato ad un laconico “è andata bene”, dopo il braccio di ferro con il cancelliere tedesco sul price cap.