Pagamenti elettronici: i servizi apprezzati dagli italiani

di Anna Fabi

7 Luglio 2020 14:21

L'analisi di PMI.it e T-Voice sulle preferenze degli italiani in ambito digital payment: servizi e fornitori più apprezzati, fiducia in aumento.

Nonostante i progressi degli anni e le strategie cashless di governo volte ad incentivare i pagamenti elettronici, l’Italia è ancora tra gli ultimi in Europa per numero di transazioni con carta di credito o bancomat.

Qualcosa inizia però a muoversi, complice la spinta impressa la dall’emergenza Coronavirus che ha reso necessario il ricorso ai pagamenti elettronici, per minimizzare contatti e rischi di contagio. In termini di fiducia nella sicurezza delle transazioni digitali, invece, lo scenario è più frammentato.

PMI.it è andata ad analizzare tali trend con un report statistico realizzato in collaborazione con T-Voice, la società specializzata in opinion mining e  sentiment analysis di contenuti digitali che ha realizzato un’avanzata piattaforma di data mash up e predictive analytics capace di fornire una panoramica precisa di opinioni e sentimenti condivisi tramite il web ed i social network. In questo caso, le analisi sono state condotte su più di 85.000 testi in lingua italiana riguardanti il “digital payment” per il periodo 1 maggio – 30 giugno 2020. Vediamo cosa ne è emerso.

Servizi e provider più apprezzati

Per quanto concerne i pagamenti elettronici, i servizi digitali più apprezzati e richiesti dagli italiani sono risultati, nell’ordine: Smart Pay (pagamento tramite app mobile), carte di pagamento Contactless e Mobile Banking / Smart Wallet.

Tra i vari Smart Pay Provider l’interesse e le opinioni sul web si concentrano in particolare sull’italiana Satispay, seguita da Samsung Pay e la novità Whatsapp Pay. Meno dibattuti Apple Pay, Paypal e Google Pay.

Tra i fornitori di servizi di pagamento e gestione la più nominata sul web è Poste Pay, ancora estremamente diffusa in Italia nonostante ormai ogni istituto bancario offra una propria prepagata. Seguono: Revolut, N26 e Hype Start. All’interno della voce “Other banks” emergono Unicredit, Intesa e Banca Sella. Si segnala inoltre l’interesse per la nuova “carta” Curve.

Gli italiani si fidano dei pagamenti digitali?

Secondo quanto emerso dalla sentiment analysis che è andata a misurare il percepito degli italiani rispetto al tema della sicurezza dei pagamenti digitali:

  • il 41% degli italiani considera sicuri i pagamenti digitali;
  • il 37% assume una posizione neutrale;
  • il restante 22% ancora non si fida.

Passando al Safety Perception Index, un indice che varia tra -100 e 100 con zero come valore soglia (se maggiore di zero significa percezione positiva e viceversa) e permette di quantificare e monitorare il livello di sicurezza percepito sul web relativamente ai metodi di pagamento digitali, emerge che il livello medio è pari a +18.6 (positivo quindi).

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Da sottolineare che si registra un deciso crollo della fiducia a fine giugno per via dello scandalo Wirecard che ha scosso l’intero settore del fintech europeo.


Andando ad incrociare i dati relativi alle analisi sulla percezione del livello di sicurezza, i digital service ed i provider più apprezzati, si nota che, per quanto riguarda i servizi digitali:

  • gli italiani si fidano soprattutto dei servizi di mobile banking e smart wallet, ma anche dei servizi di smart pay;
  • bassa la fiducia per quanto riguarda i pagamenti contactless, per lo più gli italiani si collocano in una fascia “neutrale”, indicando di essere ancora in fase di valutazione.

Per quanto riguarda gli smart provider:

  • totalmente positiva la percezione del livello di sicurezza legata a Samsung pay;
  • positive le percezioni relativamente a WhatsApp pay, Satispay, e Apple pay;
  • poco positive invece le opinioni legate alla sensazione di sicurezza legate a Google pay e, a sorpresa, a PayPal.

Per quanto riguarda i provider di soluzioni di digital payment:

  • Hype start ottiene il 100% di opinioni positive;
  • positiva anche la percezione del livello di sicurezza di Revolut e N26;
  • Postepay non brilla da questo punto di vista.