Tratto dallo speciale:

Vini Made in Italy, banca dati anticontraffazione

di Anna Fabi

21 Maggio 2019 09:21

Nasce la prima banca dati isotopica privatistica dei vini italiani; risorsa a disposizione del settore per limitare il rischio di contraffazione.

Si è chiusa il 17 maggio a San Michele all’Adige (TN) la terza edizione del MS-WineDay, evento che ha avuto come protagonisti specialisti di aziende, istituzioni e università chiamati a discutere lo stato dell’arte e le innovazioni che coinvolgono la spettrometria di massa (MS) in enologia, una risorsa per supportare le decisioni agronomiche e il controllo qualità.

=> Il Made in Italy vince sulla globalizzazione

In occasione del convegno è stata presentata la prima banca dati isotopica privatistica dei vini a livello italiano, nata dalla sinergia tra Fondazione Edmund Mach e Unione Italiana Vini. Un database che consente di verificare l’autenticità dei prodotti vinosi e la corretta applicazione della normativa vitivinicola, assicurando la massima tutela nell’ambito degli scambi commerciali, a livello nazionale e internazionale.

L’accesso alla nuova banca dati, costantemente aggiornata, è già disponibile per gli addetti del settore, che possono in questo modo limitare i rischi da incauto acquisto nel caso di contraffazione dei prodotti.

Alla base della banca dati sono i rapporti isotopici dell’ossigeno, che variano naturalmente in base all’altitudine, alla latitudine, alle cultivar e alle condizioni climatiche: sulla base di questi parametri, quindi, è possibile tracciare l’origine delle uve e dei prodotti della trasformazione.