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Contratti di sviluppo in vigore

di Noemi Ricci

4 Ottobre 2011 10:20

Da pochi giorni in vigore i Contratti di Sviluppo, "strumento per attrarre investimenti" secondo il ministro Paolo Romani, mirando a rafforzare la struttura produttiva del Paese.

Contratti di Sviluppo finalmente operativi: in vigore da pochi giorni, sostituiscono i contratti di programma e di localizzazione con l’obiettivo di attrarre investimenti produttivi anche esteri. Il MiSE ha messo in campo una dotazione finanziaria iniziale di 400 milioni di euro (anche grazie al contributo delle Regioni coinvolte nei programmi) da destinarsi a progetti di sviluppo industriale e commerciale, turistici e legati ai beni culturali.

Il contratti di sviluppo può inoltre essere stipulato tra una o più imprese – italiane o estere e di qualsiasi dimensione – e Invitalia, soggetto attuatore della misura e gestore delle procedure di approvazione domande, erogazione contributi e variazioni progettuali.

I tempi di istruttoria si aggirano sui 190 giorni e i progetti saranno finanziati direttamente. Prevista inoltre l’eventuale partecipazione di Amministrazioni Pubbliche interessate, le quali potranno concorrere al finanziamento con proprie risorse.

I progetti di investimento potranno essere uno o più di uno, anche destinati alla ricerca industriale o allo sviluppo sperimentale, strettamente connessi e funzionali tra loro. Rientrano nel programma anche le realizzazioni di funzionali opere infrastrutturali, a totale carico delle risorse pubbliche.

È richiesto un importo minimo che va dai 7,5 milioni di euro dei programmi riguardanti attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli ai 22,5 milioni di euro dei programmi di sviluppo turistico, fino ai 30 milioni di euro dei programmi di sviluppo industriale o di sviluppo commerciale.

I contratti di sviluppo, secondo il Ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani rafforzeranno la struttura produttiva del Paese, soprattutto in aree svantaggiate e nel Mezzogiorno. Nel primo giorno di operatività sono pervenute a Invitalia già un centinaio di domande di finanziamento.