Lavoro: via libera agli ammortizzatori in deroga

di Barbara Weisz

14 Febbraio 2013 12:37

Ammortizzatori sociali in deroga: si sbloccano i sussidi 2013 e parte degli arretrati 2012, anche per dipendenti di PMI, ma è allarme copertura visto che per la platea di circa 100mila lavoratori ci vorrebbero risorse doppie.

Su indicazione del Ministero del Lavoro, l’INPS sblocca i pagamenti degli ammortizzatori sociali in deroga per il 2013 e anche per parte degli arretrati dell’anno passato, destinati ai lavoratori (anche di PMI) rimasti “scoperti” a causa dei ritardi nella procedura.

Mentre i sussidi 2013 verranno erogati per l’intero anno, via via che si firmano i relativi accordi con le Regioni, per il 2012 hanno purtroppo i fondi (200 mln di euro) basteranno solo per un massimo di due mensilità per prestazioni decretate successivamente al 31 dicembre 2012.

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Sussidi 2013

Per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali in deroga per il 2013, i verbali delle Regioni consentiranno all’INPS di procedere ai pagamenti normalmente, in base alla risorse individuate dai relativi accordi.

C’è tuttavia un allarme copertura, per cui Regioni e sindacati chiedono un incontro con il Governo per trovare tutte le risorse necessarie.

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Sussidi 2012

Le Regioni temono soprattutto per la copertura 2012: secondo le stime i 200 milioni sbloccati potrebbero non essere sufficienti a coprire l’intera platea dei lavoratori rimasti senza ammortizzatori: ci vorrebbe una somma quasi doppia,  pari a 380 milioni.

Come è nato il problema? Le amministrazioni che avevano richiesto gli ammortizzatori in ritardo (dopo il 31 dicembre 2012) si erano infatti viste bloccare la pratica dall’INPS: molti lavoratori in cassa integrazione o in mobilità non hanno ricevuto, di conseguenza, i relativi assegni per gli ultimi mesi 2012 (in alcuni casi, anche da ottobre).

Secondo le stime dei sindacati, sono rimasti senza assegno 15mila dipendenti in Piemonte, 9mila in Veneto, addirittura 40mila in Emilia Romagna. Nel complesso, si parla di una platea che potrebbe sfiorare i 100mila lavoratori (non ci sono però dati precisi). E 200 milioni sembrano troppo pochi.

Tanto più che, dei 200 milioni di euro per il 2012, 20 milioni sono destinati a finanziare un incentivo all’assunzione di lavoratori licenziati per giustificato motivo oggettivo (per motivi economici) o per licenziamento collettivo e plurimo da PMI con meno di 15 dipendenti.

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Dunque, la Conferenza Stato Regioni ha chiesto di trovare le risorse necessarie per pagare i trattamenti a tutti i lavoratori rimasti scoperti (analoga richiesta da parte dei sindacati).