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Calcolo pensione Metalmeccanici: guida alle regole

di Noemi Ricci

26 Giugno 2024 08:47

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Come calcolare la pensione dei metalmeccanici: regole 2024, formule, esempi pratici e fattori che influenzano l'importo dell'assegno previdenziale.

Le regole che disciplinano la definizione degli importi pensionistici, nell’ordinamento italiano, possono presentare delle differenze in base al contratto di lavoro, alle tabelle retributive e contributive, alle mansioni svolte, alla data di avvio della carriera lavorativa.

In questo articolo, esamineremo i principali elementi che influenzano il calcolo della pensione per i metalmeccanici e forniremo alcune informazioni utili per aiutare i lavoratori a ottenere una stima accurata del loro futuro assegno.

Chi sono i metalmeccanici?

I metalmeccanici sono lavoratori che operano in diversi settori dell’industria metalmeccanica, che comprende la produzione di macchinari, attrezzature e componenti in metallo per vari scopi, come l’automotive, l’aerospaziale, l’energia e la costruzione. Si tratta di una categoria di lavoratori molto ampia e variegata, che comprende, ad esempio, meccanici, elettricisti, saldatori, tecnici, ingegneri e molti altri professionisti che operano nell’ambito della lavorazione dei metalli e della meccanica.

In Italia, i lavoratori metalmeccanici sono rappresentati da sindacati come la FIOM e la FIM, che si occupano di tutelare i loro interessi e di negoziare i contratti collettivi di lavoro con relative retribuzioni minime contrattuali.

Quali fattori influenzano la pensione metalmeccanici?

Il calcolo della pensione dei metalmeccanici dipende da molti fattori tra cui la normativa previdenziale, che è cambiata nel tempo e ha introdotto diverse riforme e regole di accesso alla pensione, come ad esempio la Legge Fornero del 2011, che ha innalzato l’età pensionabile e modificato i sistemi di calcolo.

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Ci  sono poi variabili personali che influenzano il calcolo della pensione, come la carriera lavorativa che può comprendere periodi di lavoro con diversi regimi previdenziali e contributivi; le mansioni particolari come ad esempio il lavoro notturno, usurante, all’estero, a tempo parziale o con contratti atipici; le scelte personali come il riscatto o la ricongiunzione dei contributi, la totalizzazione dei periodi assicurativi in diversi regimi previdenziali o il cumulo dei contributi in un unico regime previdenziale.

Tra i fattori individuali di maggiore rilievo nel calcolo della pensione ci sono: età pensionabile, anzianità contributiva, sistema di calcolo, RAL, aliquota di rendimento e alcune opzioni.

Età pensionabile metalmeccanici

Il primo fattore da considerare quando si calcola la pensione metalmeccanici è l’età di pensionamento.

I requisiti per la pensione dei metalmeccanici sono stati modificati nel tempo dalle diverse riforme previdenziali. Attualmente, i requisiti per la pensione dei metalmeccanici sono i seguenti:

  • per la pensione di vecchiaia, occorre avere 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi;
  • per la pensione anticipata, occorre avere almeno 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.

Queste sono le principali opzioni, ma la legge oggi prevede altre possibilità di pensione anticipata percorribili a determinate condizioni.

Anzianità contributiva metalmeccanici

Il secondo fattore è l’anzianità contributiva, ovvero il periodo di tempo durante il quale il lavoratore ha versato i contributi previdenziali. In generale, maggiore è l’anzianità contributiva, cioè il numero di anni di versamento dei contributi previdenziali, maggiore sarà l’importo della pensione.

Sistema di calcolo pensione

Altro fattore fondamentale da considerare è il sistema di calcolo della pensione, che può essere contributivo, retributivo o misto a seconda dell’anno di inizio dell’attività lavorativa e dell’anzianità contributiva maturata al 31 dicembre 1995.

  • Il sistema contributivo si applica ai lavoratori privi di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 e a quelli la cui pensione è calcolata con questo sistema in base agli istituti vigenti. Inoltre, dal 1° gennaio 2012, il sistema contributivo si applica a tutti i lavoratori sulla quota di pensione corrispondente alle anzianità contributive maturate a decorrere da tale data.
  • Il sistema retributivo si applica alle anzianità contributive maturate fino al 31 dicembre 2011 dai lavoratori con almeno 18 anni di contributi al 31 dicembre.
  • Il sistema misto si applica ai lavoratori che avevano meno di 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995 e che hanno maturato anzianità contributive sia prima che dopo tale data. In questo caso, la pensione è calcolata con il sistema retributivo sulla quota di pensione corrispondente alle anzianità contributive maturate fino al 31 dicembre 1995 e con il sistema contributivo sulla quota di pensione corrispondente alle anzianità contributive maturate dal 1° gennaio 1996.

RAL e aliquota di rendimento

Tra i fattori che influenzano il calcolo della pensione dei metalmeccanici rientrano, in base al sistema di calcolo applicato,  anche la retribuzione media annua (RAL) degli ultimi dieci anni di lavoro e l’aliquota di rendimento, cioè la percentuale della retribuzione o del reddito pensionabile che viene trasformata in pensione.

Opzioni applicabili

È importante tenere in considerazione anche le eventuali opzioni di riscatto della laurea, periodi di congedo parentale e gli eventuali periodi di disoccupazione.

Calcolo pensione futura metalmeccanici

Entriamo ora nel dettaglio pratico di come stimare la pensione futura dei metalmeccanici, a seconda del sistema di calcolo applicabile.

Sistema contributivo

Il sistema contributivo è uno dei sistemi utilizzati in Italia per il calcolo della pensione dei lavoratori dipendenti e autonomi. A differenza del sistema retributivo, il calcolo della pensione nel sistema contributivo è basato sulle contribuzioni effettivamente versate dai lavoratori durante la loro carriera.

Secondo il sistema di calcolo contributivo, la pensione è calcolata moltiplicando il montante contributivo, cioè la somma dei contributi versati o accreditati nel corso della vita lavorativa, per un coefficiente di trasformazione che dipende dall’età anagrafica e dal sesso del lavoratore al momento del pensionamento. Il coefficiente tiene conto della speranza di vita e del tasso di rendimento reale dei titoli pubblici.

Il montante contributivo è rivalutato annualmente in base alla variazione del PIL. Il coefficiente di trasformazione è aggiornato ogni tre anni in base alla speranza di vita. Per i metalmeccanici, i coefficienti di trasformazione decorrenti dal 1° gennaio 2024.


Sistema retributivo

Il sistema di calcolo retributivo si basa sulla media delle retribuzioni percepite dal lavoratore negli ultimi anni di lavoro, rivalutate in base agli indici ISTAT e moltiplicate per un’aliquota che dipende dall’anzianità contributiva del lavoratore.

Per calcolare la pensione nel sistema retributivo si segue questo procedimento:

  1. si calcola la retribuzione media annua degli ultimi 10 anni di lavoro. Questo è chiamato “reddito pensionabile”;
  2. si applica una percentuale, detta “tasso di sostituzione”, alla retribuzione media annua. Il tasso di sostituzione dipende dall’età e dalla durata del contributo assicurativo del lavoratore;
  3. il risultato di questo calcolo rappresenta l’ammontare annuo della pensione lorda;
  4. si applicano poi le eventuali penalizzazioni o le maggiorazioni previste dalla legge, ad esempio per l’anticipo o il posticipo dell’età pensionabile, per la quota di reversibilità a favore del coniuge, o per la rivalutazione dell’importo della pensione.
  5. l’importo finale della pensione è il risultato di questo calcolo, ridotto delle eventuali ritenute fiscali e previdenziali previste dalla legge.

Il calcolo della pensione nel sistema retributivo è quindi basato sulla retribuzione effettivamente percepita dal lavoratore e non sulle contribuzioni versate al sistema previdenziale. Ciò significa che, in generale, i lavoratori che hanno avuto retribuzioni più alte durante la loro carriera lavorativa avranno anche pensioni più elevate, rispetto a quelli che hanno avuto retribuzioni più basse.

Sistema misto

Il sistema misto combina il sistema contributivo e il sistema retributivo. Per calcolare la pensione nel sistema misto, bisogna seguire questi passaggi:

  1. calcolare la quota A della pensione con il sistema retributivo, moltiplicando la base della retribuzione annua pensionabile spettante alla data di cessazione per un’aliquota corrispondente all’anzianità di servizio maturata alla data del 31/12/1992 (2,33 % per i primi 15 anni, 1,80% per i successivi);
  2. calcolare la quota B della pensione con il sistema contributivo, moltiplicando il montante contributivo relativo alle anzianità maturate dal 1° gennaio 1993 alla data di decorrenza della pensione per un coefficiente di trasformazione che dipende dall’età anagrafica e dal sesso del lavoratore al momento del pensionamento;
  3. sommare le due quote per ottenere l’importo annuo della pensione;
  4. dividere l’importo annuo per 13 mensilità per ottenere l’importo mensile della pensione.

Esempi di calcolo pensione per i metalmeccanici

Esempio di pensione con sistema contributivo

Supponiamo che un lavoratore metalmeccanico abbia iniziato a lavorare nel 1996 e che abbia versato contributi per un totale di 150.000 euro fino al 2023. Supponiamo inoltre che il lavoratore vada in pensione a 67 anni nel 2023 e che il coefficiente di trasformazione per la sua età e sesso sia pari a 5,72%.

La pensione annua con il sistema contributivo sarà pari a: 150.000 x 5,72%= 8.580 euro.

Dividendo per 13 mensilità, si ottiene una pensione mensile pari a: 852.000 / 13 = 660 euro.

Esempio di pensione con sistema retributivo

Supponiamo che un lavoratore metalmeccanico abbia iniziato a lavorare nel 1976 e che abbia maturato 40 anni di anzianità contributiva al 31 dicembre 2011. Supponiamo inoltre che la media delle sue retribuzioni negli ultimi dieci anni sia stata di 30.000 euro annui e che l’aliquota di rendimento sia pari all’80%.

La pensione annua con il sistema retributivo sarà pari a: 30.000 x 80% = 24.000 euro.

Dividendo per 13 mensilità, si ottiene una pensione mensile pari a: 24.000 / 13 = 1.846 euro.

Esempio di pensione con sistema misto

Supponiamo che un lavoratore metalmeccanico abbia iniziato a lavorare nel 1986 e che abbia maturato 10 anni di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 e altri 28 anni di anzianità contributiva dal 1° gennaio 1996 al 31 dicembre 2023. Supponiamo inoltre che la media delle sue retribuzioni negli ultimi dieci anni sia stata di 30.000 euro annui, che l’aliquota di rendimento sulla quota A sia pari al 46,6% (2,33% x 10 anni + 1,80% x 10 anni), che il montante contributivo sulla quota B sia pari a 100.000 euro e che il coefficiente di trasformazione per la sua età e sesso sia pari a 5,68%.

Per calcolare l’importo della pensione nel sistema misto, si deve applicare la seguente formula:

(30.000 x 46,6%) + (100.000 x 5,68%) = 19.660 euro

Dividendo per 13 mensilità, si ottiene una pensione mensile pari a: 19.660 / 13 = 1512.30 euro.