Tratto dallo speciale:

Sanatoria cartelle: pioggia di no dalle casse private

di Barbara Weisz

Solo veterinari, avvocati, giornalisti e biologi possono aderire alla Rottamazione quater, pioggia di no tra le casse private anche sullo stralcio.

La maggioranza degli enti previdenziali di categoria non aderisce nè allo stralcio cartelle fino a mille euro nè alla Rottamazione quater. Ma con alcune eccezioni significative.

Alcune casse professionali private non hanno ancora comunicato alcuna deliberazione sulla tregua fiscale – Enasarco (agenti di commercio), Enacl (consulenti del lavoro) Enpap (psicologi – ma tutte le altre hanno ufficialmente deciso di non aderire allo stralcio, mentre alcuni enti (cassa veterinari, avvocati, giornalisti e biologi) hanno deciso di aderire alla rottamazione quater.

Un emendamento al Milleproroghe approvato in commissione al Senato prevede intanto la proroga a fine marzo per deliberare, quindi se questa modifica diventasse definitiva le casse potrebbero prendere nuove decisioni. Vediamo quindi come si presenta la situazione al momento e cosa potrebbe ancora cambiare.

Tregua fiscale: regole per casse private

La tregua fiscale prevista dalla Manovra di Bilancio prevede due operazioni applicabili ai debiti contributivi.

Stralcio debiti casse professionali

Lo stralcio parziale delle cartelle esattoriali fino a mille euro affidate agli agenti della riscossione fra il 2000 e il 2015, prevede la cancellazione automatica di interessi e sanzioni entro il 31 marzo prossimo. La cartella deve essere sotto i mille euro al 31 gennaio 2023 (quindi, se originariamente la somma era superiore, ma nel frattempo il contribuente ha pagato rate facendola scendere sotto questa soglia, rientra nello stralcio).

La norma (comma 229 legge 197/2022) prevede che sia l’ente a dover deliberare di non aderire, in caso contrario si applica lo stralcio parziale sopra descritto. La delibera doveva essere approvata entro il 31 gennaio, e pubblicata sul portale.

I soli enti che non hanno comunicato la disapplicazione dalla sanatoria sono Enasarco (agenti di commercio), Enpacl (consulenti del lavoro) e Enap (psicologi). Da capire se sia un ritardo di comunicazione della delibera oppure una scelta di adesione. Inoltre, bisogna verificare che i carichi siano affidati all’AdER (in caso contrario, non rientrano nello stralcio). In più, se entrasse il rinvio del Milleproroghe, avrebbero tempo fino a marzo per dire no.

Rottamazione quater casse professionali

La Rottamazione quater riguarda le cartelle affidate all’agente della riscossione fra il 2000 e il 30 giugno 2022: non ci sono automatismi, è il contribuente a dover fare domanda. Si possono cancellare interessi, sanzioni, mora e spese di aggio.

Quattro enti di categoria che hanno aderito: Enpav (veterinari), Cassa Forense (avvocati), Inpgi (giornalisti), Enpab (biologi). Quindi, gli iscritti possono presentare domanda di adesione entro il 30 aprile.

Tutti gli altri enti hanno deliberato nulla oppure hanno deciso di non aderire. Le due opzioni coincidono perché per la Rottamazione la delibera è necessaria solo per l’adesione. Quindi, in mancanza di atti ufficiali, la cassa non aderisce (per lo stralcio è il contrario, la delibera è necessaria per la non adesione).

Il punto della situazione

Per riassumere, la situazione al momento è la seguente.

  • Stralcio parziale cartelle esattoriali: tutti gli enti previdenziali privati hanno deciso no, tranne Enasarco, Enpap, Enpacl. Nei prossimi giorni sarà più chiaro il significato di questa mancata deliberazione (se non sono compresi nello stralcio o se di fatto aderiscono).
  • Rottamazione quater: hanno deciso di applicarla solo Enpav, cassa forense, Inpgi, Enpab.

In pratica, la maggioranza degli enti privati non applica nessuna delle due forme di tregua fiscale: Cassa Notariato, Inarcassa (architetti e ingegneri), Cassa Dottori Commercialisti, Enpam (medici), Enpapi (infermieri), Cassa Geometri.

Infine, la cassa dei farmacisti, Enpaf, ha deliberato per il no allo stralcio, mentre non ha preso decisioni sulla rottamazione. Il che significa, a legislazione vigente, che non aderisce.

L’attesa per il Milleproroghe

Come detto, c’è la possibilità che il Milleproroghe conceda più tempo alle casse previdenziali private di decidere sulla tregua fiscale, rendendo possibile la delibera entro il 30 marzo. E consenta anche, eventualmente, di aderire a uno stralcio totale dei debiti fino a mille euro fra il 2000 e il 2015: sarebbero equiparati allo stralcio per i debiti verso lo stato e verso gli enti previdenziali pubblici, come l’INPS.

In considerazione della pioggia di non allo stralcio parziale, sembra difficile che questa eventuale modifica provochi nuove deliberazioni sullo stralcio. La proroga al 30 marzo invece potrebbe consentire a nuovi enti previdenziali di aderire alla rottamazione quater.