
Se un lavoratore presenta domanda di accesso all’APE o alla pensione anticipata precoci in qualità di caregiver o perché ha una disabilità pari almeno al 74%, ma poi perde il requisito prima della decorrenza del beneficio, non ha più diritto al trattamento. Quindi, per esempio, se l’assistito viene a mancare o la percentuale di inabilità si riduce, si perde il diritto all’APE o alla pensione con 41 anni di contributi. Se la perdita del requisito subentra dopo l’inizio del beneficio, l’assistito continua invece a percepire l’APE o la pensione.
E’ una delle precisazioni contenute nel messaggio INPS 1481/2018, che risolve una serie di punti non chiari relativi ai benefici previdenziali introdotti dalla Legge di Stabilità 2017.
Stiamo parlando di due fattispecie particolari: lavoratori con riduzione della capacità lavorativa pari almeno al 74% e caregiver che assistono da almeno sei mesi coniuge o parente /affine fino al secondo grado con handicap grave. In entrambi i casi, per l’APE sociale ci vogliono anche 30 anni di contributi.
Il punto è che la domanda di APE e di pensione precoci si presenta in due tempi: prima si chiede all’INPS la certificazione del diritto e poi il trattamento vero e proprio. E’ quindi possibile che si perda il requisito in questa finestra temporale. In base ai chiarimenti appena forniti, caregiver e lavoratori con disabilità che perdono il requisito prima della seconda domanda perdono il diritto.
Ricordiamo che le domande per l’APE 2018 sono aperte fino al 15 luglio, mentre per la pensione precoci i termini sono scaduti lo scorso primo marzo: è comunque possibile presentare la richiesta fino al 30 novembre 2018 ma in questo caso sarà esaminata solo se avanzano le risorse.
Per quanto riguarda il requisito dei caregiver, nel 2017 i benefici erano riservati a coniuge e parenti di primo grado, la legge di Bilancio 2018 ha previsto l’ampliamento a parenti e affini fino al secondo grado.