Il lavoro agile fa risparmiare due ore al giorno: è l’esperienza condivisa dai 6mila dipendenti delle 104 aziende milanesi che lo scorso 6 febbraio hanno partecipato alla prima giornata del lavoro agile. Il comune del capoluogo lombardo continua a elaborare i dati, raccolti anche grazie ai questionari online compilati dai partecipanti all’iniziativa. Il gradimento è stato molto alto, pari a un indice di 4,7 su una scala da 1 a 5, senza differenze significative fra uomini e donne.
L’iniziativa ha previsto che le aziende consentissero ai dipendenti di organizzare in modo diverso dal solito la giornata lavorativa, magari non recandosi in ufficio ma lavorando da casa, o da un altro luogo della città , connettendosi quindi via internet. Una sperimentazione del cosiddetto contratto di smart working, una modalità flessibile di lavoro sulla quale c’è una proposta di legge depositata in parlamento.
La metà delle aziende che hanno partecipato sta già praticando forme di smart working, mentre le altre hanno fatto il primo esperimento in questa occasione. Molti lavoratori e aziende hanno postato commenti e foto sulla giornata del lavoro agile sui social network, su siti personali ma spesso anche su quelli aziendali, e una selezione si può trovare sullo Storify del Comune (clicca qui).
In media, ogni lavoratore ha percorso 57 km in meno e 112 minuti di tempo (quasi due ore): in pratica, è il tragitto casa-lavoro. In più della metà dei casi, il dipendente sarebbe andato in ufficio in macchina, gli altri sui mezzi pubblici. Fra i vantaggi dello smart working, oltre al risparmio di tempo, c’è anche il beneficio ambientale determinato dal minor utilizzo di automobili e mezzi inquinanti. Fra le aziende che hanno partecipato, 40 sono PMI sotto i 100 dipendenti, di cui più della metà con meno di dieci dipendenti, ce ne sono poi altre 33 sotto i mille dipendenti, e le restanti 31 sono invece grandi aziende con migliaia di dipendenti. La maggioranza delle imprese si trova all’interno del perimetro della città , ma non è mancata la partecipazione anche da parte dell’hinterland e di altre province. Da Palazzo Marino arriva l’auspicio che Milano possa essere capofila di una giornata nazionale sullo smart working, con l’obiettivo di predisporre linee guida sul lavoro agile che possano servire anche in vista della discussione della proposta di legge depositata in parlamento. Una proposta che mira a promuovere il lavoro da remoto, attraverso un contratto che si differenzi dall’attuale telelavoro, e che garantisca da una parte la flessibilità proprio di questa modalità lavorativa e dall’altra regole precise in materia di organizzazione del lavoro, retribuzione, sicurezza, utilizzo degli strumenti informatici.