Bando Microcredito PMI: indicazioni operative

di Barbara Weisz

Pubblicato 11 Marzo 2015
Aggiornato 21 Luglio 2015 14:47

Platea beneficiari, attività finanziabili, caratteristiche del finanziamento: chiarimenti dai Consulenti del Lavoro sul Bando Microcredto PMI del MiSE, che prepara un decreto sull'accesso alla Garanzia del Fondo PMI.

I Consulenti del Lavoro forniscono una serie di chiarimenti sul Bando Microcredito PMI, in attesa del click day di inizio aprile e del nuovo decreto attuativo, contenente una sere di novità, in via di emanazione da parte del Ministero dello Sviluppo Economico. Si tratta dei finanziamenti fino a 35mila euro in favore di piccoli imprenditori che intendono avviare un’attività, regolamentato dal decreto ministeriale del 24 dicembre 2014. Il dicastero guidato da Federica Guidi annuncia che il nuovo provvedimento consentirà un accesso diretto e immediato alla garanzia del Fondo per le PMI. Vediamo intanto tutte le indicazioni dei Consulenti del Lavoro, contenute nella circolare della Fondazione Studi del 6 marzo 2015.

=> Bando Microcredito PMI al via

Finanziamento

Il prestito base è pari a 25mila euro, che possono diventare 35mila frazionando l’erogazione e condizionando i versamenti successivo al primo a due condizioni:

  • pagamento puntuale delle ultime sei rate;
  • sviluppo del progetto finanziato attestato dal raggiungimento di risultati intermedi stabiliti dal contratto e verificati della banca o dall’operatore di microcredito.

Il rimborso avviene a rate trimestrali, con l’inizio che può essere posticipato per ragioni giustificate dalle caratteristiche del progetto finanziato. È applicato un tasso massimo pari a quello rilevato per la categoria di operazioni risultante dall’ultima rilevazione trimestrale effettuata ai sensi della legge 108/1996, moltiplicato per un coefficiente pari a 0,8. Attualmente il tasso non può essere superiore al 8,47%. La durata massima del finanziamento è di sette anni, che possono diventare dieci per determinate tipologie. Non sono richieste garanzie reali a chi chiede il prestito, di fatto coperto all’80% dalla garanzia del Fondo PMI, rilasciata a titolo gratuito.

=> Il nuovo Fondo di Garanzia per PMI

Beneficiari

Il prestito deve servire ad avviare o a sviluppare un’attività di lavoro autonomo o di microimpresa, organizzata in forma individuale, di associazione, di società di persone, di società a responsabilità limitata semplificata o di cooperativa. Nel dettaglio, possono chiederlo:

  • lavoratori autonomi e professionisti (esempi: commercialisti, avvocati, medici, notai, geometri, agronomi, consulenti del lavoro, psicologi, giornalisti, architetti, ingegneri, dentisti, consulente aziendale, tributario, informatico, editoriale, web master) titolari di partita IVA da meno di cinque anni e con un massimo di cinque dipendenti;
  • imprese individuali con partita IVA da meno di cinque anni e non più di cinque dipendenti;
  • società di persone, srl semplificate o cooperative sempre titolari di partita IVA da meno di cinque anni e fino a dieci dipendenti.

Sono comunque escluse le imprese con requisiti dimensionali superiori a quelli previsti dall’articolo 1, comma 2, lettere a, b, e comma 3, del decreto 267/1942 (la legge fallimentare), ovvero: livello di indebitamento non superiore a 100mila euro e nei tre esercizi precdenti alla data del fallimento o dall’inzio dell’attività se di durata inferiore un attivo patrimoniale annuo non superiore a 300mila euro e ricavi lordi non superiori a 200mila euro. È previsto che l’operatore del microcredito chieda che il soggetto da finanziare non sia iscritto nell’elenco dei cattivi pagatori.

=> Ecco altri bandi e iniziative di Microcredito

Attività finanziabili

Rientrano tra le attività finanziabili:

  • acquisto di beni, comprese le materie prime necessarie alla produzione e le merci destinate alla rivendita, o di servizi strumentali all’attività, compreso il pagamento dei canoni di leasing o delle spese connesse alla sottoscrizione di polizze assicurative;
  • retribuzione di nuovi dipendenti o soci lavoratori;
  • corsi di formazione per elevare la qualità professionale e le capacità tecniche e gestionali del lavoratore autonomo, dell’imprenditore, dei dipendenti, o dei soci di società di persone e cooperative;
  • corsi di formazione anche di natura universitaria o post-universitaria per l’inserimento nel mercato del lavoro delle persone fisiche beneficiarie del finanziamento: in questo caso, la durata del prestito può arrivare a dieci anni.

Assistenza e monitoraggio

Sono fornite dall’operatore di microcredito e devono prevedere per l’intera durata del finanziamento almeno due dei seguenti servizi:

  • supporto alla definizione della strategia di sviluppo del progetto finanziato e all’analisi di soluzioni per il miglioramento dell’attività;
  • formazione sulle tecniche di amministrazione dell’impresa: gestione contabile, finanziaria, gestione del personale;
  • formazione sull’uso di tecnologie avanzate per la produttività;
  • supporto alla definizione di prezzi e strategie di vendita, con l’effettuazione di studi di mercato;
  • supporto per la soluzione di problemi legali, fiscali e amministrativi e informazioni sui relativi servizi disponibili sul mercato;
  • supporto alla definizione del percorso di inserimento nel mercato del lavoro (nel caso in cui l’attività finanziata sia un corso di formazione con questa finalità);
  • supporto all’individuazione e diagnosi di eventuali criticità dell’implementazione del progetto finanziato.

(Fonte: Circolare della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro n. 5/2015).