Contratti di Sviluppo, nuovo bando MiMIT da 390 milioni

di Anna Fabi

1 Giugno 2023 12:07

Il ministero delle Imprese e del Made in Italy firma un decreto che rifinanzia vecchi contratti di sviluppo e apre un nuovo bando: regole e domande.

Un nuovo bando MiMIT da 390 milioni per programmi di sviluppo di imprese di determinati settori, dall’aerospazio all’alimentare, e un rifinanziamento per approvare nuove domande già presentate nell’ambito di precedenti contratti di sviluppo.

Il ministero delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha firmato un decreto che contiene le due operazioni.

Il nuovo bando prevede la prossima apertura di un nuovo sportello per presentare domanda di agevolazione, ce consiste in un contributo in conto impianti (per gli investimenti produttivi) e in un contributo diretto alla spesa (per i progetti di ricerca e sviluppo), con l’esclusione del finanziamento agevolato.

I progetti dovranno riguardare le seguenti filiere produttive:

  • aerospazio e aeronautica;
  • design, moda e arredo;
  • metallo ed elettromeccanica;
  • chimico e farmaceutico;
  • gomma e plastica;
  • alimentare, con riferimento alle sole attività non rientranti nell’ambito della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli.

I programmi devono prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a 20 milioni di euro, avere una durata non superiore a 36 mesi (estendibile di 18 mesi sulla base di motivata richiesta da parte del proponente) ed essere avviati successivamente alla presentazione della domanda di agevolazioni al Soggetto Gestore – Invitalia. Possono essere presentati da più imprese operanti nella filiera di riferimento, oppure da una sola impresa, a condizione che il programma di sviluppo presenti forti elementi di integrazione con la filiera.

La domanda si presenta attraverso l’apposita piattaforma di Invitalia, che fornirà le indicazioni su tempistiche e procedure nel dettaglio. Non verranno come di consueto approvate in base all’ordine cronologico di presentazione, verrà compilata una graduatoria basata sui seguenti criteri, in ordine di importanza:

  • innovatività del programma di sviluppo, con la valorizzazione delle spese in beni strumentali coerenti con il piano Transizione 4.0, rispetto al totale degli investimenti previsti;
  • impatto occupazionale connesso al programma realizzato, con particolare riguardo all’impiego di personale in possesso di laurea in discipline di ambito tecnico o scientifico;
  • il coinvolgimento di piccole e medie imprese nel programma di sviluppo.

Il punteggio complessivo ottenuto potrà poi essere incrementato , fino ad un massimo del 10%, per il rating di legalità (5%) e per  almeno una certificazione ambientale (EMAS, ISO 140001, ISO 50001) (5%).

Per quanto riguarda, invece, il rifinanziamento dei precedenti contratti di sviluppo, il decreto autorizza lo scorrimento delle istanze già presentate per:

  • 400 milioni di euro per Contratti di sviluppo industriali, agroindustriali e di tutela ambientale;
  • 200 milioni di euro per Contratti di sviluppo di attività turistiche;
  • 157 milioni di euro per gli Accordi di programma e Accordi di sviluppo per investimenti produttivi o di tutela ambientale.