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Moratoria debiti Pmi: accordo ABI, Confindustria

di Alessandra Gualtieri

3 Agosto 2009 14:00

Entra in vigore da subito l'accordo odierno tra ABI, Confundustria e associazioni di categoria per la moratoria sui crediti delle Pmi

Firmato oggi il preannunciato accordo ABI, Confindustria, Ministero dell’Economia e associazioni di categoria dell’Osservatorio permanente banche-imprese in relazione alla moratoria dei debiti delle Pmi.

In base all’intesa – prevista dal decreto fiscale meglio noto come “manovra d’estate” – sono previsti almeno 12 mesi di congelamento dei pagamenti, per quanto concerne la quota capitale delle rate per mutui e leasing immobiliari, e di sei mesi per i leasing mobiliari.

Inoltre, nel provvedimento – che riguarda le imprese con meno di 250 dipendenti e un fatturato inferiore ai 50 milioni di euro – si contempla la dilazione di ulteriori 270 giorni per quanto riguarda le scadenze di saldo a breve termine. Il tutto, senza aggravi sui tassi di interesse.

L’accordo, come già stabilito nel decreto fiscale, resta tuttavia su base volontaria: dal momento della stipula, gli istituti bancari potranno scegliere se aderire 0o meno, in un lasso di tempo che non potrà superare i 45 giorni per aderire.

Per presentare domanda di moratoria alle banche da oggi fino al 30 giugno 2010. Chi può farlo? Le imprese non sofferenti, in regola con i propri pagamenti al momento della domanda, oppure quelle che a settembre 2008 erano in ritardo sul pagamento delle rate ma non oltre i 180 giorni (in bonis).

Lo ha spiegato il presidente dell’ABI, Corrado Faissola, a margine della firma. Il tutto, però, purchè non abbiano operazioni esecutive in corso e non siano oggetto di ristrutturazioni.

Dal canto loro, le banche hanno l’obbligo di rispondere entro 30 giorni alla richiesta delle imprese.

Insomma, una sorta di bombola d’ossigeno, per usare le parole odierne del ministro Giulio Tremonti.

Un ulteriore punto inserito nell’intesa è la patrimonializzazione delle piccole e medie imprese: come spiegato dal presidente di Confindustria Emma Marcegaglia: «in caso di aumento di capitale le banche si impegnano a erogare un multiplo dell’aumento» versato dai soci.