TARES: più inquini più paghi

di Noemi Ricci

Pubblicato 26 Agosto 2013
Aggiornato 27 Agosto 2013 11:38

TARES: la proposta di modifica inviata da Legambiente al Governo si basa sul semplice concetto che chi inquina paga, chi produce meno rifiuti deve risparmiare.

La TARES così come è stata studiata dal Governo non piace a Legambiente e alle associazioni di produttori Confapi, Aiab, Cia, Coldiretti, Confagricoltura, che chiedono al governo Letta di modificarla in modo che diventi proporzionale alla produzione di rifiuti indifferenziati prodotti da ciascuna utenza mediante chiari ed efficaci sistemi premianti e meritocratici per i comportamenti virtuosi.

Chi inquina paghi

Il concetto è semplice: chi inquina paga, chi produce meno rifiuti deve risparmiare. In sostanza secondo Legambiente attualmente la TARES «non prevede alcun principio di premialità per i comportamenti corretti e quindi non introduce nessun elemento innovativo per una migliore gestione dei rifiuti» mentre sarebbe opportuno fare in modo che aziende e famiglie più virtuose paghino di meno, spiega Alberto Minazzi, coordinatore dei circoli Legambiente della provincia di Varese. =>TARES: ecco cosa c’è da sapere

Togliere i costi dei servizi invisibili

Legambiente chiede poi al Governo di liberare il tributo sui rifiuti dalla copertura dei costi dei “servizi indivisibili” (ovvero la maggiorazione di 0,30 euro per metro quadro), «perché non correlati in alcun modo alla produzione dei rifiuti e all’esigenza di responsabilizzare i comportamenti individuali applicando criteri meritocratici», sottolinea l’Associazione. «Siamo da sempre impegnati affinché si passi da tassa a tariffa in tutti i Comuni italiani. L’auspicio è che la modifica che chiediamo possa premiare i comportamenti individuali. Oggi in Italia solo alcune centinaia di Enti locali fanno pagare in base alle quantità di rifiuti effettivamente prodotte grazie alla tariffazione puntuale, con risultati importanti sulla prevenzione, sull’avvio a riciclaggio e sulla riduzione delle quantità di rifiuti avviate a smaltimento. Eppure, sarebbe possibile affrontare concretamente questa sfida, come è riuscita a fare ad esempio la Germania, utilizzando una equa leva economica che introduca un criterio di giustizia e sostenibilità ambientale e alleggerisca la pressione fiscale sui più virtuosi», conclude Minazzi. TARES => leggi quando non si paga la tassa sui rifiuti

Lettera al ministro Saccomanni

Le proposte di Legambiente sulla TARES sono state inviate con una lettera al ministro dell’Economia e delle Finanze Fabrizio Saccomanni, e per conoscenza anche al ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare Andrea Orlando, al ministro per gli Affari regionali, le autonomie e lo sport Graziano Delrio e al ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Nunzia De Girolamo. Nella lettera viene sottolineato come «fino ad oggi la discussione si è concentrata molto sulla modifica dell’imposta sulla casa (IMU n.d.r.) e poco sulla TARES, che nella versione attuale rischia di essere un nuovo pesante aggravio per tutte le utenze che producono rifiuti, senza prevedere alcun principio di premialità per i comportamenti virtuosi, anche perché comprende la copertura dei costi dei cosiddetti “servizi indivisibili” che poco hanno a che fare con la gestione dei rifiuti». Solo premiando i comportamenti virtuosi si potrà davvero contribuire «a liberare l’Italia dal problema rifiuti, facendo entrare il nostro Paese a pieno titolo in quella “società europea del riciclaggio” alla base nella nuova direttiva di settore», conclude la lettera.