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Legge di Stabilità, Saccomanni: meno tasse alle imprese

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 28 Ottobre 2013
Aggiornato 4 Novembre 2013 12:05

Il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni difende la Legge di Stabilità, parla di privatizzazioni, crescita e cuneo fiscale.

Cuneo Fiscale

Difende la Legge di Stabilità, attualmente in fase di valutazione da parte del Governo, il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni: «la Legge di Stabilità è prudente non mette in crisi gli equilibri finanziari del Paese e riduce le tasse su cittadini e imprese. Riduce inoltre le spese correnti e amplia la spesa per investimenti». Per quanto riguarda il cuneo fiscale, il ministro intervistato da Fabio Fazio sottolinea che il Governo ha lasciato al Parlamento la scelta di come allocare il miliardo e mezzo del cuneo per le buste paga ( i famosi 14 euro in più in busta paga).

Privatizzazioni

In merito alle privatizzazioni, Saccomanni rivela che il Governo intende «annunciare entro fine anno un programma di privatizzazioni che coprirà sia proprietà immobiliari dello Stato, ma anche partecipazioni azionarie, che sono ancora numerose anche se veniamo dopo un percorso di privatizzazioni significative negli anni scorsi. In questo ambito ci sono varie ipotesi. La Rai è una delle società di cui lo Stato è azionista, stiamo guardando ogni possibile soluzione, obiettivo dare una mano alla riduzione del debito pubblico».

IMU e TASI

Parla anche di IMU e TASI, Saccomanni: «lo stato ha devoluto un miliardo di euro per compartecipare a questa tassa, ma la rivoluzione è che questa tassa sarà gestita dai singoli Comuni. Un miliardo da dedicare a questa funzione ci sembra sufficiente e ci risulta che ci sia una riduzione complessiva».

Crescita

Necessario infine rilanciare la crescita in Italia, secondo il titolare dell’Economia, visto che «la crisi globale è finita, ne stiamo uscendo, ne sta uscendo l’Europa»: bisogna capire se «vogliamo agganciare la ripresa facendo la nostra parte e portando avanti le riforme strutturali oppure se avremo un’altra fase acuta di instabilità politica».