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Energia elettrica: costi in bolletta per PMI italiane

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 23 Luglio 2013
Aggiornato 13 Ottobre 2013 11:10

I dati della CGIA Mestre sui costi energetici delle PMI italiane e il confronto con le piccole imprese europee e le grandi aziende.

Costa cara l’energia elettrica alle PMI italiane, secondo l’Ufficio studi della CGIA Mestre: +68% in bolletta rispetto alla media delle altre piccole imprese dell’Unione Europea, pari a 198,8 euro ogni 1000 Kwh di consumi.

Inoltre le piccole imprese italiane pagano costi per l’energia superiori a quelli delle grandi imprese presenti in Italia: ben il +61%.

=> Leggi come risparmiare in bolletta con cambio fornitore

Fa riflettere il dato sulla media europea relativa al differenziale dei costi energetici pagati dalle PMI e dalle grandi imprese: le prime pagano in media il 40% in più.

Del costo in bolletta, ben 55 euro sono costituiti da tasse, anche queste senza eguali in Europa.
In percentuale, le PMI italiane pagano il 27,7% di tasse sul costo totale dei consumi energetici.
Una percentuale seconda solo alla Germania, dove le tasse sono pari al 32,3%.

=> Leggi: incentivi e sgravi in bolletta per PMI

Voci che pesano in bolletta

A pesare sulle bollette delle PMI ci sono in parte gli incentivi alle fonti elettriche rinnovabili (componente A3) il cui gettito è salito del +233% in 4 anni passando da 3,1 miliardi di euro nel 2009 a 10,4 miliardi di euro nel 2012 con la previsione dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas che nel 2013 il gettito toccherà quota14 miliardi di euro.

=> Leggi: incentivi rinnovabili, +18% sulla bolletta elettrica

In realtà, c’è da dire che gli Italiani hanno finora pagato in bolletta una quota per le Rinnovabili che non finanziava del tutto le fonti di energia pulita:  con riferimento alle bollette dell’elettricità, il Governo ha di recente modificato le modalità di determinazione delle tariffe concesse agli impianti in regime Cip6 bloccando la maggiorazione degli incentiviper i biocombustibili liquidi (leggi).

In generale, a pagare di più sono le piccole imprese perché il decreto legislativo n. 79/99 prevede che per le attività ad alto consumo di energia gli oneri vengano calcolati in maniera inversamente proporzionale ai consumi. Così a pagare meno sono le grandi imprese o le imprese energivore.

In generale sulla bolletta nel nostro Paese pesa l’importazione dell’energia elettrica, pari ogni anno a circa il 13,7% dei consumi totali: il 53% dei costi totali è frutto dei costi di approvvigionamento.

=> Leggi le offerte energia per le PMI

L’allarme della CGIA

Commentando quanto emerso il segretario della CGIA, Giuseppe Bortolussi, lancia l’allarme: «grazie soprattutto alle piccole imprese siamo, dopo la Germania, il secondo Paese manifatturiero d’Europa. Nonostante la crisi, le difficoltà e i problemi economici che ci assillano continuiamo a mantenere questa posizione e a rafforzarci sui mercati internazionali nonostante i costi energetici siano i più elevati d’Europa. Ma per quanto tempo possiamo ancora resistere?»

«Come è possibile non si intervenga per ridurre i costi energetici a chi costituisce l’asse portante dell’economia del Paese? Più in generale, come fa la Commissione europea ad accettare che in Europa la piccola impresa paghi l’energia elettrica mediamente il 40% in più delle grandi aziende se, tra il 2002 ed il 2010, l’85% dei nuovi posti di lavoro in UE sono stati creati dalle PMI?», ha poi aggiunto Bortolussi.