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Cosa significa l’acronimo NSFW e quando si applica ai contenuti online

di Laura Caracciolo

10 Aprile 2025 12:31

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Qual è il significato dell’acronimo NSFW, perché è importante in pubblico e nei luoghi di lavoro e come funziona il tag sui social? Scopriamolo insieme.

L’acronimo NSFW sta diventando sempre più popolare tra gli utenti del Web. Utilizzato su siti e social media, compare in situazioni diverse: quando si cerca di visualizzare un video, ma anche prima di accedere ad articoli o fotografie. L’acronimo rappresenta un avvertimento, ed è fondamentale per evitare pessime figure in pubblico o problemi sul posto di lavoro. Nato in contesto lavorativo, è utilissimo anche quando si utilizza Internet in luoghi pubblici.

Ma cosa significa e quando viene applicato ai contenuti online? Cerchiamo di fare chiarezza sulle origini e sull’uso di NSFW.

Cosa significa NSFW: alle origini dell’acronimo

Come abbiamo anticipato, il termine NSFW è un acronimo. Deriva dalla lingua inglese e sta per “Not Safe For Work”, ossia “non sicuro per il lavoro”.

Il termine nasce per indicare che un contenuto, qualunque sia la sua tipologia, non è adatto per la visualizzazione in contesti lavorativi. È esteso anche a post, foto, video o altri contenuti che sarebbe meglio evitare di visualizzare in contesti pubblici o in presenza di altre persone.

La situazione classica in cui il tag NSFW torna utile è quella lavorativa. Ad esempio, se in ufficio si utilizza internet e si cerca di visualizzare un contenuto violento o esplicito, questa breve sigla può prevenire imbarazzi o, nei casi peggiori, un licenziamento.

Infatti, alcune aziende vietano la visualizzazione di contenuti web che potrebbero causare disagio o offendere la sensibilità dei colleghi.

Possiamo quindi considerare questo acronimo come un vero e proprio avvertimento, che consente di prestare attenzione al contenuto che si sta per visualizzare.

Attenzione, però, a confondere il tag NSFW con NSFL, un altro acronimo che sta per “Not Safe For Life” e si riferisce a contenuti estremamente violenti o disturbanti, in grado di provocare traumi emotivi.

Quali contenuti richiedono il tag NSFW

L’acronimo NSFW e il relativo tag, dunque, servono per rendere consapevoli gli utenti, che potrebbero decidere di non visualizzare il contenuto sensibile se si trovano in pubblico o al lavoro.

Utilizzare questo acronimo, aggiungendo i tag NSFW, è fondamentale per i content creator. Infatti, qualora un utente acceda al contenuto e lo trovi poco adatto a un contesto formale o pubblico, potrebbe segnalarlo. E un post che riceve molte segnalazioni potrebbe causare ai content creator diversi problemi, che vanno dalla rimozione del contenuto al blocco, temporaneo o permanente, dell’account.

Ma quali sono i contenuti che andrebbero contrassegnati con il tag NSFW? Molti sono i post che potrebbero essere giudicati come non adatti ai luoghi di lavoro. Tra questi, quelli che contengono nudità o contenuti sessualmente espliciti, i contenuti espliciti e/o volgari e quelli violenti.

Prima di visualizzare un contenuto del genere sul posto di lavoro, bisogna pensarci bene. Ci sono alcune aziende che, come anticipato, non permettono la visualizzazione di questo tipo di contenuto nei propri locali. Aprire un video, una foto o un post NSFW a lavoro, in questi casi, potrebbe portare al licenziamento.

I contenuti Not Safe For Work sui social

Non tutti i social media gestiscono i contenuti NSFW allo stesso modo. L’aggiunta del tag (e la sua modalità di visualizzazione) dipende dal social scelto.

In alcuni casi, il creatore del contenuto o colui che lo condivide può aggiungerlo manualmente: questo accade, ad esempio, su piattaforme come Reddit.

YouTube, invece, permette allo stesso creator di segnalare i contenuti sensibili. Chi condivide, in sostanza, può anche decidere se rendere i video disponibili a tutti o solamente al pubblico maggiorenne.

Non mancano poi social media in grado di individuare in maniera automatica immagini o termini pericolosi. Su queste piattaforme, in genere, il tag NSFW viene posto in automatico dalla social stesso.

Ricordiamo infine ai chi crea contenuti che un contenuto social NSFW rischia la rimozione. Alcuni social, come Instagram e Facebook, rimuovono automaticamente i post che violano le linee guida della piattaforma.


di Laura Caracciolo, Social media manager, AU di Emera