Ice cream empire, gioco digitale per aspiranti imprenditori

di Barbara Weisz

Pubblicato 21 Novembre 2013
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:51

Thomas Edison ha iniziato la sua carriera vendendo snack sui treni, Steve Jobs in un garage della California, Ferdinando Bocconi, il fondatore dell’ateneo milanese, vendeva tessuti nell’hinterland milanese prima di aprire un grande magazzino in centro che oggi si chiama “La Rinascente“: se avete il sogno di diventare imprenditore, probabilmente conoscete già  queste e molte altre storie. E sapete che l’idea imprenditoriale, che può nascere ovunque ed è il presupposto indispensabile per far decollare un’attività , deve poi essere coltivata con cura, attenzione, impiegando tempo e fatica. Ma visto che siamo nel terzo millennio, forse anche le tecnologie possono dare una mano: a questo deve aver pensato l’Università  Bocconi nel lanciare un gioco virtuale per aspiranti imprenditori. Basta scaricare la app da App Store o Google Play, oppure andare sul sito web o anche su Facebook. Il gioco è una vera e propria simulazione di business: si inizia dal nulla, si mette in piedi l’attività  e poi la si gestisce giorno per giorno. Si tratta, per la precisione, di far fruttare un chiosco di gelati. Il nome del gioco è Ice cream Empire.

Dunque, si inizia dalla più classica attività  di vendita al dettaglio, la bancarella, si fanno i conti non solo con le entrate e le uscite di un bilancio, ma anche con le condizioni meterologiche, le scelte promozionali, la gestione delle scorte. I gelati rimandano al made in Italy, ma fanno anche parte di quel settore alimentare che pone sfide quotidiane emblematiche: si acquistano materie prime deperibili velocemente, il che impone oculatezza. E poi si può decidere di puntare sulla qualità  oppure sul basso prezzo, si sceglie la location (la prima cosa che si fa la mattina è leggere le notizie, per consultare le previsioni del tempo). Magari sognando di iniziare prima o poi la giornata consultando la pagina delle quotazioni di borsa. Si gestiscono dei dipendenti, si impara a leggere un bilancio, a valutare l’effetto sul business di ogni singola decisione, si ricevono dei report sui risultati ottenuti. Insomma, un gioco di simulazione, con il valore aggiunto di essere a disposizione degli studenti (o di chiunque voglia cimentarsi) in Italia e nel mondo: il chiosco si può posizionare sui navigli milanesi ma anche a Londra, Parigi, Tokyo, Mumbai. E si svolge in inglese.

«Le nostre ricerche evidenziano che il coinvolgimento è un antecedente molto importante dell'apprendimento», afferma Luigi Proserpio, direttore di BETA, il lab di Bocconi che si occupa di processi e innovazione didattica, proseguendo: «simulazioni come ICE cream empire, soprattutto nelle nuove generazioni, hanno il vantaggio di essere immersive e di facilitare proprio questo coinvolgimento. E hanno anche un secondo importante vantaggio, quello di parlare una lingua a cui queste persone sono molto abituate. Le teorie e pratiche manageriali si prestano bene ad un traduzione in simulazioni, perché è relativamente semplice identificare le variabili da far interagire per rendere un gioco verosimile. Naturalmente, per massimizzare l’apprendimento è necessario usare giochi e simulazioni come strumenti complementari a forme di didattica più tradizionali».