Piccolo (ma non troppo) e leggero: è il notebook aziendale

di Giuseppe Goglio

22 Gennaio 2009 09:00

A dispetto dell'affermazione dei netbook nel mondo consumer, per l'utenza business portabilità resta sinonimo di costi più elevati pur di contare su funzionalità e autonomia.

Per diversi anni, la sfida nel settore dei notebook si è giocata sul migliore compromesso tra aumento nelle prestazioni e contenimento del peso. Quando anche sui Pc portatili hanno cominciato a farsi largo display da 15″ se non addirittura 17″, capaci inizialmente di incontrare il consenso degli utenti, il peso è spesso passato in secondo piano, relegando i cosiddetti notebook ultraleggeri a settore riservato a pochi, disponibili a rinunciare a parte delle funzionalità in cambio del vantaggio di trasportare un dispositivo più leggero.

Di conseguenza, i subnotebook hanno risentito in misura minore del calo dei prezzi conseguente alla forte crescita, registrato negli ultimi anni dai Pc portatili. Inoltre, i maggiori costi legati alla miniaturizzazione hanno accentuato la differenza tra le fasce di prodotto.

Un mercato che sembrava ben assestato per tipologia di prodotto e categorie di utenti, nel giro di pochi mesi è stato però messo in discussione dall’avvento dei netbook capaci di offrire a prezzi particolarmente vantaggiosi prestazioni di base tali da coprire le esigenze di un numero sempre maggiore di utenti. Non di rado, riduzione di peso e ingombro sono apparsi tali da far apparire secondari anche i limiti dovuti alla dimensione del display e all’autonomia.

Allo stato attuale però, i netbook restano una soluzione prevalentemente rivolta al mondo consumer. In ambito aziendale infatti, la posizione dei laptop più leggeri e con display intorno ai 12″ resta solida. Anzi, l’evoluzione della tecnologia permette di recuperare quote in ambito business, dove attualmente peso e dimensioni del display sembrano richiedere minori compromessi rispetto al passato in termini di dotazione di serie. Resta da risolvere il nodo del prezzo, la cui differenza si è assottigliata all’interno dell’offerta business, ma ancora marcata rispetto ai netbook.

Di fronte al rischio che anche l’utente professionale si lasci attrarre dai portatili di ultima concezione, l’impegno dei produttori è rivolto a evidenziare le differenze di potenzialità e il migliore supporto fornito nell’ambito del proprio lavoro.

Notebook per pochi

Al di là delle affermazioni delle case produttrici, passando in rassegna i modelli presenti sul mercato, qualche perplessità sullo stato di salute dei notebook con peso fino a 1,5 Kg e display da 12″ emerge. Nonostante le dichiarazioni ufficiali di un prodotto chiaramente distinto dagli emergenti netbook e rivolto a un’utenza distinta, difficile ignorare che qualche conflitto esiste. Soprattutto la differenza di prezzo appare maggiore delle effettive prestazioni e il fatto che praticamente tutti i fornitori contattati insistano nell’inquadrare l’utenza business come destinatario dei notebook ultraleggeri portano a ritenere come nei prossimi mesi anche in questo comparto siano da attendersi importanti novità, prima di tutto riguardo il costo d’acquisto.

Al momento, punto fisso dell’offerta è un utente tipo: “I notebook professionali con display fino ai 12” si collocano in un mercato completamente diverso da quello dei netbook – afferma Fabrizio Falcetti, senior product manager volume client di Fujitsu Siemens -. Per questo motivo riteniamo che il settore non possa risentire in modo sostanziale del fenomeno dei netbook”. Viene spontaneo allora chiedersi quali siano queste differenze così marcate: “Ci rivolgiamo in particolare all’utenza professionale e aziendale – spiega Giovanni Messe, transactional sales manager di Lenovo -; nella nostra esperienza, questo tipo di prodotto viene scelto per rispondere alle esigenze di utenti costantemente in movimento, intenzionati a rimanere in contatto con l’azienda o con i propri clienti e fornitori, indipendentemente da dove si trovino”.

Entrambe le aziende, Fujitsu Siemens e Lenovo, mantengono in catalogo prodotti che rientrano in questa categoria, anche se nel complesso è una componente limitata dell’offerta. In particolare, il Lifebook P8020 della joint-venture si rivolge espressamente all’utente business in movimento, alla ricerca di un prodotto leggero con diverse opzioni di accesso a Internet, UMTS/HSDPA compresa. In 1,3 Kg di peso all’utente viene offerta una configurazione Intel Core 2 Duo da 1,4 GHz, 1 GB di memoria RAM e 160 GB di hard disk. Disponibile anche un modello con disco SSD da 60 GB.

Più articolata invece, come da tradizione IBM, l’offerta Lenovo comunque tutta all’interno dei ThinkPad Serie X. In particolare, l’X61s monta la versione della CPU da 1,6 GHz, ha una dotazione di serie da 2 a 4 GB di RAM e disco fisso SATA da 160 GB. 1,31 Kg il peso dichiarato.

In entrambi i casi, prezzi tali da farne prodotto di una categoria dalle esigenze specifiche: 2.499 euro il LifeBook e 1.752 euro (entrambi Iva inclusa) il ThinkPad.

Più che il prezzo, contano tecnologie e qualità

Differenze consistenti, non solo rispetto ai netbook, ma anche ai Pc portatili in generale, dove la sfida sui prezzi si rivela un fattore sempre più determinante. "In merito al calo dei prezzi, il mondo dei notebook lo sta sperimentando da tempo – afferma Matteo D’Elia, marketing manager global segment di Dell -. Si tratta di un processo ineluttabile, dato da economie di scala, ampliamento della domanda e da altri fattori e colpirà inevitabilmente anche il settore dei 12". Quello che ci interessa prevedere è non tanto quanto costerà un 12" ultraleggero tra 12 mesi, quanto cosa avverrà in questa nicchia, quali prodotti e quali tecnologie si affermeranno".

Seppur relativamente vicini per prestazioni, secondo le intenzioni di fornitori, la distinzione deve quindi restare marcata, puntando su funzionalità e dotazione di serie. "Nel nostro caso, il Lifebook P8020 è dotato di caratteristiche molto più complesse rispetto a un netbook, proprio per far fronte alle esigenze della clientela business – sottolinea Falcetti di Fujitsu Siemens -; per esempio, dispone di una tecnologia per la sicurezza che per il mondo professionale rappresenta un requisito fondamentale, vale a dire l’autenticazione pre-boot assicurata attraverso un controller SmartCard integrato".

"L’utenza professionale e aziendale, vale a dire la maggiore utilizzatrice degli ultraportatili – aggiunge Messe di Lenovo -, privilegia caratteristiche di robustezza, sicurezza e protezione delle informazioni, capacità di connessione veloce e protetta, software di utilità che permettano di lavorare in qualsiasi condizione in modo sicuro, oltre a garanzie di assistenza post-vendita e competenze nella rete distributiva".

Differenze, quindi, che vanno oltre la fruibilità e la praticità di base di un dispositivo. Fattori molto più importanti in ambito business, quali affidabilità, versatilità e assistenza hanno un prezzo, a volte superiore a quello dell’hardware stesso, che solo questa categoria di utenti è disposta a pagare. "Sicuramente, la possibilità di avere un mini-notebook da 8/9" a prezzi nell’ordine di 250/300 euro ha fatto in modo che l’intera domanda di dispositivi notebook accelerasse nella corsa al ribasso del prezzo medio – precisa D’Elia di Dell -. Rimangono comunque delle distinzioni forti tra i due mondi: la durata della batteria di un netbook non è al momento equiparabile; l’ergonomia di un netbook è ancora deficitaria, così come le caratteristiche hardware".

Nel caso di Dell, a queste esigenze professionali risponde il Latitude E4200, con un solo GB di RAM di serie, ma fornito esclusivamente con disco SSD da 64 o 128 GB. Uno dei fattori che contribuisce a mantenere il peso di poco superiore al chilogrammo. Inferiore alla media anche il prezzo che, pur considerando l’elevata modularità dei Pc della casa americana, parte dai circa 1.450 euro più Iva.

Anche l’occhio vuole la sua parte

Costi che lievitano nell’ordine di due, in certi casi anche tre, volte quelli dei netbook che più si avvicinano per dimensioni, quando alla pura tecnologia si affianca l’estetica. Primo portatore di questa scelta è Sony che da sempre ha fatto della linea Vaio un prodotto rivolto a chi può permettersi di spendere qualcosa in più per non rinunciare al design. Il recente Vaio TT raccoglie infatti una famiglia di modelli che parte sì intorno ai 1.600 euro più Iva per il modello base, ma la cui media è ben al di spora dei duemila euro. Il modello VGN-TT11M/N, il più economico, monta la CPU Intel da 1,2 GHz supportata da 2 GB di RAM hard disk da 120 GB. Il peso di 1,29 Kg è in parte dovuto alla scelta di un display leggermente inferiore agli altri modelli: 11,1″.

In cima alla piramide dei prezzi, la linea Portégé di Toshiba. Gli eredi di quello che può essere considerato l’antenato (per dimensioni) dei netbook, il Libretto, arrivano infatti a sfiorare i 3.000 euro per la versione con disco SSD. Si ferma invece a 1.759 euro il Portégé R500-120, il modello base della famiglia, che con un peso dichiarato di 880 grammi risulta il migliore della categoria. La configurazione base prevede 2 GB di RAM, hard disk da 160 GB e display da 12,1″.

Calo dei prezzi sì, ma non un crollo

In un settore caratterizzato negli ultimi anni da una elevata concorrenza sui prezzi al punto da provocarne una forte discesa, il segmento degli ultraportatili sembra per il momento estraneo a questa tendenza. Anche per il futuro, i diretti interessati si sentono di escludere ripercussioni causate da una concorrenza con i netbook. “Gli analisti IDC stimano che il prezzo contenuto dei netbook influirà sui prezzi dei prodotti, soprattutto in un momento di sfavorevole congiuntura economica – afferma Fabrizio Falcetti di Fujitsu Siemens -. Non ritengo però ci sia da aspettarsi un crollo dei prezzi dei notebook professionali fino al livello dei netbook; semmai si assisterà a un avvicinamento delle due categorie”.

“Il netbook, pur mostrando una evoluzione in termini di caratteristiche tecniche e dotazioni rispetto agli esordi, mi pare ancora al di sotto, dal punto di vista del contenuto tecnologico, delle esigenze primarie dell’utente di ultraportabili – riprende Giovanni Messe di Lenovo -. Piuttosto, penso più a una possibile piccola erosione verso il mercato di primo ingresso del notebook e a un utilizzo da parte di nuovi utenti di mobilità, oppure come secondo PC”.

Eppure, nonostante tutto, qualche dubbio sulla permanenza a lungo termine di due categorie distinte alla fine emerge: “Quello che ci interessa prevedere è non tanto quanto costerà un 12” ultraleggero tra 12 mesi, quanto cosa avverrà in questa nicchia, quali prodotti e quali tecnologie si affermeranno – conclude Matteo D’Elia di Dell -. I netbook stanno affermandosi ma, al momento non sono in grado di sostituire i notebook tradizionali. Nell’arco dei prossimi mesi invece, l’evoluzione della tecnologia ci fa pensare ad una probabile fusione dei due mondi”.