Obiettivo: compiere il giro del mondo (con scalo), nel 2013. Solar Impulse HB – SIA, primo aereo a propulsione solare, ha compiuto il suo primo volo di collaudo in altitudine nel 2010, preparandosi alle prossime tappe di un programma ambizioso quanto innovativo: creare un prototipo in grado di volare di giorno e notte, privo di carburante o emissioni inquinanti.
Leader del progetto è lo svizzero Bertrand Piccard, gli sponsor sono società private come Solvay, Omega SA, Deutsche Bank, Bayer Material Science, Altran Technologies e Swisscom, mentre il Politecnico Federale di Losanna, l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e la Dassault forniscono le necessarie competenze scientifiche e aeronautiche.
Dall’aprile 2008, Solar Impulse gode anche del patrocinio della Commissione Ue, con aiuti economici erogati dalla Banca Europea per gli investimenti (BEI), nel settore dello sviluppo energetico e la sostenibilità ambientale.
Infatti, la BEI, pilastro finanziario pubblico per la cooperazione interna ed esterna all’Unione Europea, dispone di un programma per incoraggiare un’energia sostenibile, competitiva e sicura e il programma “Iniziativa Innovazione 2010” (i2i), allo sviluppo di reti trans europee per energia e trasporti (RTE).
Con un secondo modello di prova, HB SIB, Solar Impulse realizzerà il giro del mondo, percorrendo una traiettoria lungo l’equatore, toccando anche l’emisfero nord. E facendo il pieno esattamente mentre trasvola sui continenti. Sono previsti cinque scali per l’avvicendamento dei piloti, ognuno dei quali sarà impiegato dai tre ai quattro giorni (limite imposto alla fisiologia umana). Il secondo prototipo cui sarà dato il compito di sfidare i cieli, avrà una cabina di pilotaggio pressurizzata e ossigeno supplementare, con avionica super tecnologica, in grado di permettere voli transcontinentali e transoceanici a un’altezza di 12.000 metri. L’apertura alare dell’HB SIB è di 63 metri, superiore a quella di un Airbus A380, il più grande aeromobile di linea al mondo.
Solar Impulse è il frutto di una tecnologia applicata al volo solare: un concentrato d’ingegno, leggero come una libellula e dal peso di un’automobile (1.600 kg), costruito in fibre di carbonio, rivestito da 12.000 sottilissime celle integrate che alimentano quattro motori elettrici, ognuno da dieci cavalli, caricando le batterie per il volo notturno e raggiungendo una velocità media di 70 km orari.
Secondo Bertrand Piccard: “Il volo è un’avventura recente nella storia umana, ma la storia corre e la stessa definizione della parola – impossibile – è cambiata…”. Come poteva essere altrimenti per un uomo che ha conosciuto il gusto dell’avventura fin da piccolo, con il nonno, Auguste Piccard che salì su una mongolfiera nel 1932, stabilendo il record mondiale e con il padre, Jacques, che nel 1960, s’immerse nel punto più profondo della superficie terrestre (la depressione del Challenger Deep, a 10.916 metri sotto il livello del mare). Lo stesso Bertrand ha già decretato un record nel 1999, quando, senza scali, ha percorso l’intero pianeta con un pallone aerostatico, ed è da quell’esperienza che è nata l’ambizione del Solar Impulse.