Cartelle pazze: intesa per sistema informativo Sigp

di Alessandra Gualtieri

5 Agosto 2009 11:00

Firmato protocollo d'intesa anti cartelle-pazze: un sistema di comunicazione telematica tra Comune di Roma, Prefettura, Equitalia e ufficio del Giudice di Pace incrementerà l'efficienza della gestione dei processi

Bando ai colli di bottiglia e alla burocrazia soffocante: dopo lunga attesa, è stato finalmente siglato il protocollo d’intesa tra Equitalia SpA, Comune di Roma, Prefettura e Ufficio del Giudice di Pace: obiettivo, dar vita ad un sistema informativo di comunicazione interistituzionale, che si chiamerà Sigp.

In pratica, per risolvere il problema della cartelle pazze, il nuovo sistema informatico provvederà ad inoltrare per via telematica le notifiche automatiche sulle sentenze del Giudice di Pace, che arriveranno agli enti per la riscossione e ad Equitalia per procedere all’operazione.

Il nuovo meccanismo, messo in campo dal Ministero della Giustizia, permetterà di geastire più efficacemente le comunicazioni tra le parti e coinvolgerà la stessa Equitalia, con il fine di limitare le criticità frutto del fenomeno “cartelle pazze”: «Equitalia ha offerto, tra l?altro, la propria collaborazione per verificare i sistemi in uso presso la Prefettura e la relativa compatibilità con il sistema Sigp».

Dal canto suo, il Comune di Roma provvederà a coprire le necessità, in termini di risorse, per smaltire le pratiche arretrate, agendo per tramite dell’ufficio del Giudice di Pace.

Firmatari del Protocollo, Stefano Aprile per il Ministero della Giustizia, Nicola Dolce per l?ufficio del Giudice di Pace di Roma, Giuseppe Pecoraro per la Prefettura dal Prefetto, l?assessore Maurizio Leo per il Comune e dal Direttore Generale Marco Cuccagna per Equitalia SpA.

Scopo ultimo, favorire il dialogo efficace tra istituioni e citaddini, colando lacune e arricchendo il panorama dei servizi informativi.

In base ai termini dell’accordo, il ministero di Giustizia si impegnerà a stabilire i requisiti necessari per implementare l’infrastruttura tecnica (provvedendo a farla eseguire) che servirà ad adottare il Sigp presso l’Ufficio del Giudice di Pace, che a sua volta si dovrà procurare di rendere operativo il sistema presso la sua Cancelleria. Infine, al Comune toccherà anche finanziare le eventuali modifiche che nel corso del tempo si renderanno necessarie per mantenere effciente ed aggiornato il Sigp.

«Ben venga la possibilità di dialogare, ha commentato il giudice Nicola Dolce, ma il problema resta un altro: le cosiddette cartelle pazze, cioè gli atti abnormi per notifiche mai avvenute o nulle, non vanno notificati affatto. Gli enti dovrebbero lavorare su questo, ma in Italia nessun dirigente o funzionario si prende la responsabilità di annullare autonomamente una sanzione “in autotutela”, e tutto viene lasciato al giudice, oberandolo di lavoro».