Il servizio Saet: una valutazione ex-post

di Alessia Valentini

27 Ottobre 2010 09:00

A poco più di un anno dalla nascita, vediamo quali sono i risultati ottenuti dal Servizio Anticorruzione e Trasparenza voluto dal ministro Renato Brunetta

In ambito europeo l’attività del Saet è risultata evidente per:

  • il contributo offerto per un programma biennale di supporto a favore del servizio anticorruzione della Croazia;
  • il supporto nella redazione del “2009 Accountability Report”, presentato e approvato dai Paesi del G8 nel corso del “Summit L’Aquila 2009”;
  • la sottoscrizione del “Memorandum of Understanding” con il Governo Cinese per porre concrete basi di cooperazione in diverse materie, tra cui quella della prevenzione della corruzione;
  • la sottoscrizione di 2 protocolli con organismi esteri;
  • l’attività svolta nella rete di agenzie anticorruzione europee.

È stata inoltre redatta una “mappatura della corruzione” che evidenzia come negli ultimi 5 anni, oltre il 40% dei reati contro la PA riguardino indebite percezioni o truffe aggravate in materia di fondi e finanziamenti pubblici, nazionali o comunitari.

Valutazione

Attualmente il sito Saet risulta aggiornato con 20 protocolli e intese sottoscritte con diversi enti e istituzioni sempre con il fine di collaborare e favorire l’acquisizione e lo scambio di dati e informazioni. Il prossimo mese è prevista una nuova presentazione delle attività del Saet anno secondo, ma una prima versione è già disponibile sul sito e riguarda gli andamenti della corruzione aggiornati con i dati del primo periodo del 2010. Il monitoraggio delle procedure contrattuali e di spesa è uno degli obiettivi del servizio Saet, che in tal modo effettua verifiche ed approfondimenti incrociati per comprendere il comportamento delle singole Amministrazioni in tema di andamento e ripartizione della spesa per settori e la ricorrenza di beneficiari e di fenomenologie di affidamento di appalti di forniture e servizi. Gli strumenti implementativi sono basati su sistemi di Business Intelligence, che permettono la raccolta sistematica delle informazioni di interesse, la loro aggregazione e analisi e la presentazione in forma semplice. Tuttavia, nel sito non vi sono evidenze di dettaglio su tali report in forma semplice, né una semplice relazione sintetica.

Nella sezione dedicata ai dati statistici del sito Saet si può invece trovare la mappatura dei reati suddivisi fra: Abuso d’ufficio, Corruzione, Concussione, Peculato e Malversazione a danno dello Stato. Infine, sono fornite le segnalazioni raccolte dal Nucleo speciale per la tutela pubblica amministrazione della Guardia di Finanza, riferiti alle segnalazioni dei dipendenti pubblici suddivise per regione e per settore nell’ambito del quale operavano i soggetti denunciati. I dati sono raccolti nel periodo dal 2005 al 2007 e si attendono dati più recenti che però al momento non sembrano essere disponibili.

Il prossimo passo

L’ultimo atto del percorso verso una Pubblica Amministrazione libera dall’illegalità e dalla corruzione è il Disegno Di Legge (DDL) approvato il 1 Marzo 2010. Il testo titolato “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione” è stato elaborato a quattro mani dai ministri Alfano, Brunetta, Calderoli e Maroni, ed è composto da tre Capitoli, che rispettivamente riguardano i punti fondanti dell’azione di contrasto alla corruzione e all’illegalità nel settore pubblico: prevenzione generale, controlli mirati e sanzioni.

In particolare, sono tre le iniziative tangibili:

  1. L’articolo 1 del disegno di legge istituisce il “Piano Nazionale Anticorruzione” per ridurre i rischi anticorruzione nella PA, previste nel capo II della Convenzione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite contro la corruzione, adottata dalla Assemblea generale dell’ONU il 31 ottobre 2003, con risoluzione n. 58/4, firmata dallo Stato italiano il 9 dicembre 2003 e ratificata con legge 3 agosto 2009, n. 116. Questo piano verrà aggiornato dalla Rete nazionale anticorruzione, formata dai referenti individuati dalle diverse amministrazioni, che proporrà al Governo eventuali interventi normativi correttivi;
  2. Attuazione di diverse misure in favore della trasparenza (Articolo 2) che, unitamente a quelle già adottate con il decreto legislativo n. 150 del 27 ottobre 2009, incidono su tre dei settori maggiormente a rischio corruzione: appalti, contributi e assunzioni.
  3. Istituzione presso il Dipartimento della funzione pubblica, dell’Osservatorio sulla corruzione e su altri illeciti contro la PA, avente il compito di analizzare costantemente i fenomeni corruttivi e riferire annualmente al Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione, che a sua volta dovrà informare il Governo, il Parlamento, gli organismi internazionali e la Commissione per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle Pubbliche Amministrazioni.