Tar del Lazio: licenze WiMax corrette

di Marianna Di Iorio

26 Novembre 2007 11:15

Il Tar del Lazio ha respinto il ricorso di MGM che riteneva non corretta la modalità di assegnazione delle licenze WiMax. Il motivo? Assegnazione corretta e legittima

Il Tar del Lazio ha deciso di respingere il ricorso presentato da MGM Production Group, a cui aveva fatto seguito l’intervento delle Associazioni Altroconsumo e Antigital Divide. Il motivo? La modalità di assegnazione delle licenze WiMax risulta legittima e corretta.

I Giudici si sono espressi in questo modo: «Considerato che il Regolamento riserva uno dei tre diritti d’uso agli operatori cd deboli, Considerato che il danno paventato dalla ricorrente non riveste i connotati dell’Attualità atteso che sia il regolamento impugnato con l’atto introduttivo del giudizio che il bando ed il disciplinare impugnati nella via dei motivi raggiunti non le inibisce la partecipazione alla gara per l’assegnazione delle licenze WiMax».

MGM aveva presentato il ricorso per evitare che le licenze venissero acquistate soltanto da chi aveva più soldi da investire. Le licenze, infatti, secondo quanto stabilito dall’Agenzia per le Comunicazioni, saranno vendute attraverso l’asta: chi punterà una somma più alta potrà ottenere l’assegnazione. Il tutto a discapito degli operatori più piccoli.

Altroconsumo, inoltre, ha avanzato la richiesta di veder assegnate gratuitamente alcune licenze alle pubbliche amministrazioni, per fornire migliori servizi ai cittadini.

Il Tar, dunque, non sembra essere d’accordo. Per questo ha deciso di non sospendere il bando, per la gioia di Telecom Italia, 3 Italia, Tim e Wind che avevano mostrato preoccupazione in merito a questa decisione.

Ma le tre organizzazioni non si danno ancora per vinte. Come afferma in una dichiarazione a Repubblica.it Marco Pierani, responsabile dei rapporti istituzionali per l’Altroconsumo, «adesso il giudizio di merito dovrà valutare se le misure asimmetriche previste nel bando sono adeguate o no. Ed è proprio quello che contestiamo. Quindi secondo noi il giudizio si sta incanalando nella giusta direzione».