Il 2009 si chiude con 3,1 miliardi di Euro di perdite per Renault

di Emanuele Menietti

11 Febbraio 2010 16:00

3,1 miliardi di Euro di perdite, ma market share sostanzialmente invariato. I dati sulle prestazioni nel 2009 di Renault presentano luci e ombre e mettono evidenza quanto il comparto auto sia stato colpito dalla crisi

Chiusura d’anno in rosso per Renault. Il celebre costruttore francese di automobili ha chiuso il 2009 con un volume di perdite pari a circa 3,1 miliardi di Euro. Le prestazioni della società sono state condizionate dal difficile momento per l’economia mondiale, dai risultati poco esaltanti ottenuti da alcune aziende associate e da un sensibile calo del fatturato. I ricavi si sono infatti ridotti del 10,8% su base annua, nonostante una netta ripresa degli introiti nel corso dell’ultimo trimestre e pari al 25%.

Il 2009 ha portato i ricavi verso quota 33,7 miliardi di Euro [pdf], mentre il market share del gruppo è rimasto sostanzialmente invariato con un lieve aumento nel corso dell’ultimo trimestre, intorno agli 0,2 punti percentuali su scala globale e a 1,4% sul fronte europeo. Negativo anche il margine operativo, che ha raggiunto quota -396 milioni di Euro, una cifra pari al -1,2% dei ricavi. Un segnale di miglioramento, che ha contribuito a contenere lo slittamento in territorio negativo, si è registrato nel corso della seconda metà dell’anno con un +224 milioni di Euro pari a circa l’1,3% dei ricavi.

Il reddito operativo è stato pari a -995 milioni di Euro con un netto recupero nel corso del secondo semestre, con soli -9 milioni. Il free cash flow è invece positivo per circa 2 miliardi di Euro, condizione che consente una sensibile riduzione dell’indebitamento finanziario nel comparto auto, stimato intorno ai 5,9 miliardi di Euro. Sempre le attività legate all’auto possono fare affidamento su una riserva di liquidità non utilizzata pari a circa 5,4 miliardi di Euro.

«Abbiamo assunto le prime misure per affrontare la crisi già a partire dal mese di luglio 2008. Renault nel corso del 2009 ha dato prova della propria resistenza, come dimostrato dal nostro free cash flow nettamente positivo. Le condizioni dell’economia rimarranno difficoltose nel 2010 con una caduta del 10% nel mercato europeo. Proseguiamo nel nostro lavoro teso alla costruzione della Renault post-crisi mantenendo come obiettivo le vendite nel mercato dell’Europa, il mercato di massa dei veicoli a zero emissioni a partire dal 2011, l’estensione dei modelli base, il rafforzamento della nostra presenza nei paesi emergenti, e l’accelerazione e l’ampliamento delle sinergie con Nissan» ha dichiarato Carlos Ghosn, CEO di Renault, a margine della presentazione dei risultati per il 2009 della società.

Nonostane il difficile periodo per le vendite, il gruppo è riuscito a far crescere il proprio market share in 11 dei 15 mercati principali di riferimento per Renault e che fanno generare l’85% delle consegne. Rispetto al 2008, la società ha inoltre tagliato i costi del 17% grazie alle sinergie messe in atto e al taglio di alcuni asset. Attraverso la partnership con Nissan, Renault ha risparmiato circa il 26% delle risorse per la ricerca e lo sviluppo, mentre le spese per gli investimenti sono state ridotte su base annua del 30%.

Stando alle previsioni formulate dal costruttore francese, il 2010 si dimostrerà un anno ancora poco clemente sul fronte delle vendite. Renault prevede una contrazione del mercato pari al 10% rispetto al 2009, una condizione che spingerà il gruppo a concentrarsi principalmente nella creazione di un nuovo free clash flow positivo e alla conseguente riduzione dell’attuale debito. Per mantenere il market share guadagnato nell’ultimo trimestre, Renault presenterà nel corso dell’anno sei nuovi modelli, aumenterà la collaborazione e le sinergie con Nissan, proseguirà nella politica di riduzione dei costi e interverrà sulla propria forza lavoro. Il piano, considerato da alcuni analisti molto cauto, dovrebbe consentire al gruppo di attraversare senza troppi scossoni il 2010 in attesa di un rilancio dell’economia maggiormente significativo.