Tutto è bene quel che finisce bene. Ieri il Bureau International des Exposition di Parigi ha dato il via libera alla registrazione di Milano come sede dell’Expo 2015. I documenti presentati dal capoluogo lombardo, ha spiegato il presidente della Commissione Bie, Steen Christensen, «confermano che l’acquisizione dei siti è sicura».
Quello delle aree è stato il nodo più difficile da sciogliere, con le parti in causa, nello specifico Comune, Provincia e Regione, impegnate in un negoziato proseguito per mesi e terminato solo nei giorni scorsi con l’accordo sul modo in cui ottenere la disponibilità dei terreni e l’ok dei proprietari, fondazione Fiera e gruppo Cabassi. Dibattito e tensioni su questo punto sono ormai alle spalle, e sono gli stessi amministratori pubblici a sottolinearlo a più riprese.
«Un progetto come l’Expo è un progetto complesso, non parlerei di tensioni, ma della necessità di confrontarsi e approfondire tutte le soluzioni», spiegava ieri il sindaco di Milano Letizia Moratti. Sulla stessa linea il presidente della Regione, Roberto Formigoni: «È un bene che ci sia confronto fra più proposte sempre alla ricerca delle soluzioni migliori». Perfetta sintonia anche con il presidente della Provincia, Guido Podstà: «sono state sempre corali le scelte che abbiamo fatto, anche nel confronto di letture diverse che portano però un arricchimento complessivo».
Armonia ritrovata, insomma, e promozione da parte del Bie portata a casa. La Moratti, si dichiara «molto soddisfatta» e sottolinea che «la valutazione del comitato è stata rapida e positiva». «Da oggi siamo ancora più fiduciosi, tranquilli e determinati a lavorare» ha aggiunto Formigoni.
E ora si passa alla fase operativa di organizzazione dell’Expo. È questo l’aspetto su cui si concentra l’amministatore delegato Giuseppe Sala: «Non è che da domattina cambierà la nostra vita. Continueremo a lavorare, magari un po’ più sereni. È bello dire che faremo un Expo innovativo, ma questo vuol dire lavorare su più fronti: fabbricati, tecnologia, contenuti. Fare un’operazione del genere è più difficile, ma anche stimolante e interessante».
I prossimi step prevedono innanzitutto l’assemblea generale del 23 novembre, quando i 154 paesi del Bureau si riuniranno per ufficializzare la registrazione. Un passaggio formale, dopo il quale, spiega Sala, «saremo in condizioni di definire in forma contrattuale rapporti ad oggi informali con aziende e paesi»,. In pratica, verrano ufficialmente spediti gli «inviti», ai paesi e alle organizzazioni che intendono partecipare all’esposizione, e quindi procedere ai relativi colloqui per discutere con ognuno dell’organizzazione degli stand.
Sala sta mettendo a punto uno specifico manuale con le regole dell’Expo 2015 che verrà spedito a tutti. Già annunciato anche un primo incontro con i partecipanti per fare il punto sulla situazione, che si svolgerà subito dopola registrazione. C’è anche un appuntamento per i milanesi, in gennaio, quando verrà organizzato un “Expo-day”.
Da registrare, infine, l’intervento del presidente della Corte dei Conti, Luigi Gianpaolino, il quale ha assicurato che la corte vigilerà attentamente sull’Expo e, in relazione alle deroghe alla protezione civile, ha aggiunto che «le ordinanze saranno sottoposte a uno scrutinio molto attento della Corte sulla prporzionalità e sul rispetto dei principi fondamentali, che non vanno mai toccati, come ambiente e salute». Immediata la replica della Moratti: «Auspico il controllo della Corte dei Conti, più sono i controlli meglio sarà».