Sarà un caso, ma le feste si avvicinano, siamo nel bel mezzo del ponte dell’Immacolata, e la benzina ha iniziato a correre.
L’ondata di rialzi, che ieri ha visto la verde superare quota 1,45 euro al litro, toccando il record da oltre due anni, non si arresta. Dopo Tamoil e Q8, oggi si sono mosse anche Ip, Shell e TotalErg, con aumenti compresi fra 0,5 e 1,5 centesimi per la benzina e fra 1 e 1,5 centesimi per il gasolio. Al momento, i prezzi vanno da 1,44 euro al litro di Esso al top di 1,455 applicato da Tamoil. Per il gasolio, si passa da 1,321 euro al litro di Esso all’1,334 sempre di Tamoil. Le no-logo sono a 1,384 euro al litro. Infine il Gpl, anch’esso in ascesa con tutti i marchi sopra 0,72 euro al litro (qui i no-logo sono invece a 0,695).
Questa dunque la panoramica. I rialzi arrivano puntualmente all’inizio delle feste, quando sono prevedibilmente più numerosi gli automobilisti che si mettono in strada per partire per le vacanze o per approfittarne dei ponti e dei fine settimana sciistici. E impattano su un Natale che ancora risente pesantemente della crisi, con tutti report sui consumi che prevedono una propensione al risparmio dei consumatori.
È vero che i prezzi del petrolio stanno salendo, a New York hanno superato i 90 dollari al barile, il top da oltre due anni (26 mesi). Ma anche il prezzo della benzina è ai massimi dal 2008. Alla fine di maggio di due anni fa aveva superato 1,5 euro al litro, ma il petrolio era sopra i 130 dollari e si avviava al record storico di 140 dollari (giugno 2008). Poi il greggio era sceso, ma quando la benzina era ai prezzi di oggi, ovvero nel settembre del 2008, il greggio era a 118 dollari al barile.
I dati vengono forniti da Federconsumatori e Adusbef, che sottolineano: «è pur vero che l’euro ha perso terreno rispetto al dollaro, con una svalutazione della nostra moneta di circa il 9% rispetto alla prima settimana di settembre 2008, ma, in ogni caso, dai precisi calcoli dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori appare evidente che la benzina si dovrebbe attestare ad almeno 7-8 centesimi in meno rispetto al prezzo a cui viene venduta oggi».
I presidenti della due associazioni, Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, sottolineano che il sovrapprezzo «comporta pesanti ricadute per gli automobilisti, pari a 96 euro annui per costi diretti e 83 euro per costi indiretti». E chiedono l’applicazione del protocollo con la filiera petrolifera, in particolare la Commissione Istituzionale sulla doppia velocità dei prezzi, la razionalizzazione della rete e l’apertura alla vendita attraverso il canale della grande distribuzione, il blocco settimanale degli aumenti.
E ancora, i consumatori riuniti nella sigla Casper (Adoc, Codacons, Movimento Difesa del Cittadino e Unione Nazionale Consumatori) tornano a chiedere l’intervento dell’Antitrust sui prezzi. Sottolineanco che i prezzi della benzina erano saliti anche in occasione della scorsa Pasqua e del Natale 2009.
Il presidente del Codacons, Carlo Rienzi dichiara che con i rincari degli ultimi giorni «gli automobilisti in movimento per l’Immacolata spenderanno complessivamente circa 25 milioni di euro in più per il carburante rispetto allo scorso anno». Sull’altro fronte l’Unione Petrolifera, che riunisce le compagnie, spiega che i prezzi sono in linea con le quotazioni internazionali del greggio, e ribadisce a sua volta che il vero problema, in Italia, è rappresentato dalla necessità di portare avanti la riforma del settore.