Sergio Marchionne, boss ideale per Wall Street Journal e Usa

di Noemi Ricci

1 Febbraio 2011 16:00

Il Wall Street Journal esalta l'operato di Sergio Marchionne negli Usa, per la sua attenzione ai particolari e la capacità di risollevare la Chrysler.

Sergio Marchionne ha letteralmente stregato gli Stati Uniti, dove è ritenuto uno dei “boss” più in voga del momento. A piacere agli statunitensi sono soprattutto i risultati dall’Amministratore Delegato della Fiat sul fronte dei bilanci della Chrysler. Non altrettanto apprezzato in Italia, e forse neanche in Canada, Marchionne viene descritto dal tanto noto quanto autorevole Wall Street Journal quasi un profeta, un esempio da seguire.

Ricordiamo infatti che quello che viene ritenuto uno dei gruppi storici dell’industria automobilistica americana ha vissuto un periodo decisamente difficile nel decennio precedente all’acquisizione da parte della casa del Lingotto, avvenuta nel 2009. Da allora la Chrysler ha trovato nuova linfa vitale, tanto che per il 2011 gli obiettivi dichiarati sono di 2 milioni di unità vendute, e questo ha affascinato il popolo stelle e strisce.

Il Wall Street Journal ha dedicato ampio spazio al manager italiano, manifestando apprezzamento in particolar modo per la sua dedizione al lavoro e puntando i riflettori sulla sua capacità di “sudare su ogni dettaglio“. Il prestigioso giornale definisce “certosina” il suo modo di agire nei confronti delle relazioni con i sindacati. Un’opinione probabilmente in contrasto con quella della maggioranza degli italiani, il cui pensiero andrà diretto alle recenti contestazioni di Cgil e Fiom.

Tra gli esempi concreti dell’operato di Marchionne oltreoceano e della sua attenzione per i dettagli, il WSJ cita l’episodio accaduto lo scorso mese, quando la maniglia del Dodge Charter risultava difettosa lasciando filtrare l’acqua all’interno del sistema elettronico di chiusura, mettendolo a rischio.

Con ammirazione viene quindi illustrato il modo autoritario con il quale l’ad Fiat ha messo al lavoro i propri ingegneri, mettendoli sotto pressione fino a quando non hanno trovato una soluzione soddisfacente. Lo stesso Marchionne ha dichiarato  “ho voluto essere informato ogni due ore su quella maledetta maniglia”. Una durezza che sembra entusiasmare gli americani, a differenza di quanto avviene invece in Italia.