Controversa la situazione in Italia in tema di fonti rinnovabili. Da un lato c’è la ben nota situazione del Decreto Romani, ampiamente contestato da imprese e Associazioni del comparto delle energie pulite. Dall’altro c’è la catastrofe giapponese che ha comportato uno strano effetto collaterale: l’ascesa in Borsa dei titol legati alle energie rinnovabili.
Un effetto legato a doppio nodo con i timori per i problemi delle centrali nucleari giapponesi, altro tema “caldo” in Italia. Una situazione che va ad avvalorare la tesi di quanti sostengono la pericolosità delle fabbriche nucleari e auspicano un futuro energetico che faccia affidamento esclusivamento sulla green economy, come il fotovoltaico e l’eolico. Proprio i due settori più colpiti dai cambiamenti del recente Decreto legislativo.
La domanda che ora in molti si stanno ponendo è: i recenti fatti del Giappone porteranno l’Europa a frenare i progetti di sviluppo nucleare? Magari votandosi a risorse energetiche assolutamente prive di pericolo per salute ed ambiente.
Qualcosa si sta giò muovendo, a Francoforte infatti i titoli della tedesca SolarWind hano guadagnato +8 punti percentuali, mentre a Copenhagen il produttore danese di turbine eoliche Vestas Wind Systems ha fatto segnare un +5%.
Intanto in Italia non si fermano le polemiche sul Decreto Rinnovabili e sull’arrivo del Quarto Conto Energia. Il Governo rimane infatti fermo sulle proprie posizioni e non cede alle richieste di correttivi al Dl. Il Terzo Conto Energia avrà valore fino a maggio e dal 1° giugno secondo quanto previsto nel nuovo decreto attuativo, che verrà definito nelle prossime due settimane.
A rassicurare il mondo delle rinnovabili anche il Ministro Renato Brunetta, il quale ha assicurato che il Governo adeguerà il quadro normativo degli incentivi per le energie prodotte da fonti rinnovabili in chiave europea.
«Un’apertura importante da parte di un rappresentante del Governo che però non ci deve far abbassare la guardia. Il tema delle energie rinnovabili è estremamente delicato poiché rappresenta indubbiamente una grande opportunità per la ripresa dell’economia italiana e di tutto il pianeta. Le strazianti immagini di questi giorni che ritraggono un Giappone drammaticamente in ginocchio non possono che rappresentare un ulteriore elemento di riflessione sul tema dell’energia. Il concreto rischio di catastrofe nucleare è la dimostrazione del fatto che la società ha bisogno di ripensare se stessa e leccare le sue ferite investendo su un modo di produrre energia che sia rispettoso dell’ambiente. L’obiettivo vero deve essere quello di trovare il giusto equilibrio tra energie pulite e paesaggio», ha dichiarato Marino Fiasella, Presidente della Provincia della Spezia.
Di fronte alla tragedia del Giappone Greenpeace lancia un appello agli italiani: far sentire la propria voce in occasione del referendum sul nucleare, per fermare lo “sciacallaggio” dei politici italiani: «mentre l’emergenza nucleare in Giappone è ancora fuori controllo in Italia politici e cosiddetti esperti del nucleare continuano con dichiarazioni che minimizzano ciò che sta accadendo, per far fuori le rinnovabili e per fare largo al nucleare. Purtroppo, la situazione in Giappone si sta evolvendo come i tecnici temevano: i reattori stanno saltando a uno a uno e una fuoriuscita massiccia di materiale radioattivo impedirebbe ulteriori interventi, con il rischio di altre esplosioni e altri rilasci di radioattività». «Il referendum nucleare è una possibilità unica per fermare il pericoloso piano nucleare del Governo».