Ha aperto a 83 dollari, e ha anche sfiorato i 90 dlr nel giro di pochi minuti. Tenendo conto che alla fine il prezzo dell’ipo era stato fissato a 45 dollari, Linkedin ha esordito a Wall Street raddoppiando il proprio valore in avvio di contrattazioni. Un esordio con il botto, come del resto si attendeva visto che la corsa al titolo era già iniziata prima del suono della campana di Wall Street. Il prezzo di45 dollari era infatti il massimo previsto da una forchetta fra i 42 e i 45 dollari, che già aveva incamerato un aumento del 30% rispetto al range inizialmente previsto, fra 32 e 35 dollari.
Al Nyse è il secondo social network che si quota, dopo la cinese Renren che ha debuttato nelle scorse settimane, e dunque l’interesse è alto anche perchè si tratta di quotazioni che rappresentano un punto di riferimento iniziale per l’arrivo sul mercato delle prossime “galline dalle uova d’oro”: Twitter, Groupon, Zynga e soprattutto Facebook, attesa nel 2012.
La valutazione di Linkedin è pari a 4,25 miliardi di dollari, che significa circa 17 volte il fatturato del 2010 (243 milioni di dlr). L’anno scorso si è chiuso con un utile di 3,4 milioni, ma per questo 2011 la società, nel file depositato alla Sec per la quotazione, ha avvertito che non attende di essere profittevole, la filosofia di gestione sarà quella di investire nella crescita. Linkedin, fondata nel 2003, vanta circa 100 milioni di iscritti, che rappresentano uno degli asset più pregiati. Contrariamente a quanto avviene però per gli altri social network, le entrate non arrivano solo dall’advertising, che anzi conta per circa il 30%, ma dalle sottoscrizioni degli utenti business (aziende e recruiters, i privati che inseriscono il proprio curriculum non pagano).
Un modello di business che differenzia Linkedin dagli altri social network, tanto che alcuni analisti la paragonano più al settore del software as a service e ad aziende come Salesforce. Si tratta di segmenti diversi, che quotato con multipli diversi e per cui sono differenti le previsioni di crescita.
Comunque sia, paragonandola invece ai social network, la valorizzazione è più bassa di quella di Facebook (per cui come è noto si parla di 80 miliardi di dollari), o di Groupon, per cui le cifre variano dai 15 ai 20 milardi. Il discorso vale anche in termini relativi: Facebook ha chiuso il 2010 con un fatturato di 2 miliardi, dunque il valore di cui si parla è superiore di oltre 30 volte.
Del resto, il precedente di Renren ha visto il social netwrok cinese quotarsi con multipli cento volte superiori alle entrate. Ma attenzione: dopo il boom iniziale, il titolo viaggia adesso sotto i 14 dollari del collocamento (che anche in quuel caso era avvenuto ai massimi della forchetta). Ieri ha chiuso a 13,7, registrando fra l’altro una rialzo superiore al 7% trainato, con ogni probabilità, dall’attesa per Linkedin.
Infine si può considerare che qualcuno ci ha già guadagnato parecchio: il fondatore Reid Hoffman ha venduto circa l’1% dei propri titoli incassando 5,2 milioni di dollari. Ha ceduto lo stesso numero di azioni, guadagnando una somma uguale, il Ceo, Jeff Weiner, per il quale lavendita corrisponde però al 5% del pacchetto detenuto.
Hoffman si è tenuto il 21,7% delle azioni con diritto di voto (ai prezzi dell’ipo corrispondono a circa 853 milioni di dollari), mentre Weiner ha il 2,5% (un pacchetto da 99 milioni).