Attesa per oggi l’approvazione della manovra triennale da 47 miliardi che contiene la tanto discussa riforma fiscale e non si placano le polemiche sulla bozza presentata dal ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Sul fronte della Riforma fiscale, sarebbero confermate le tre aliquote IRPEF al 20%, 30% e 40% e le cinque imposte: Irpef, Ires, Iva, imposta sui consumi e Irap. Per quest’ultima è prevista l’abolizione a partire dal 2014.
Dovrebbero invece essere cancellate le misure la riscossione coattiva delle quote latte da parte di Equitalia e l’aumento dei contributi previdenziali dei lavoratori con contratto di collaborazione dal 26,7 al 33%.
In arrivo poi una nuova tassa sulle auto di grossa cilindrata che superano i 125 chilowatt, tra cui i Suv. Previste anche nuove imposte al 35% per le operazioni finanziarie e un’imposta di bollo dello 0,15% sulle transazioni finanziarie.
Sarebbe poi confermato l’innalzamento a 65 anni per l’età pensionabile delle donne. Una misura che dovrebbe partire dal 2030 ma con un periodo transitorio di innalzamento progressivo a partire dal 2015.
Le anticipazioni di ieri del ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, fornite in occasione del convegno organizzato dalla CNA escludevano la soppressione dell’ICE ed il rialzo dell’Iva di un punto per le aliquote più alte (10% e 20%). In particolare, per quanto riguarda l’eliminazione dell’Istituto per il commercio estero (ICE), sollecitato dal presidente di CNA Industria, Giorgio Tabellini, il ministro si è schierato apertamente contro la sua chiusura e mostrandosi invece favorevole alla definizione di un percorso di autoriforma finalizzata alla riduzione delle strutture nazionali e ad una migliore coordinazione di quelle estere con altri istituti come SACE e le ambasciate. L’obiettivo è di creare una punto di riferimento per le imprese italiane che hanno deciso di affrontare la sfida dell’internazionalizzazione.
Nuove sanzioni e regole sono in via d’approvazione per i giochi che prevedono premi in denaro e, in particolare, arriva lo “stop” per i minorenni con sanzioni amministrative pecuniarie che vanno dai 5 ai 20 mila euro e potranno portare anche alla chiusura dell’attività da 10 fino a 30 giorni, per i titolari dell’esercizio commerciale colti a violare tale norma.
Entro i 30 settembre verrà definito il regolamento per il Bingo a distanza contenente «gli importi del diritto di partecipazione, del compenso del concessionario e le modalità di versamento, da parte di quest’ultimo dell’aliquota di imposta unica, stabilita in misura pari al 10% delle somme giocate». Confermato inoltre il giro di vite sulle scommesse clandestine, sportive o non sportive con supermulte da 20 a 50 mila euro e la reclusione da tre a sei anni.