La Camera dei Deputati sta votando in queste ore l’approvazione della manovra. Il primo voto, intorno alle 14,30, è stato quello del ministro dell’Economia Giulio Tremonti. L’approvazione finale è attesa per il tardo pomeriggio di oggi, intorno alle 18. Tempi ristrettissimi, un «miracolo» come li ha definiti ieri il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, per una manovra che ha dovuto rispondere all’emergenza della speculazione dei mercati che all’inizio della settimana ha preso di mira l’Italia.
Il testo uscito ieri dal Senato, con 161 voti favorevoli e 135 contrari, e che la Camera sta approvaado oggi pomeriggio, è rafforzato rispetto a quello che era stato approvato dal consiglio dei ministri. Il saldo complessivo al 2014 sfiora i 48 miliardi. Fra le principali novità, l’aver spostato direttamente nel decreto i tagli alle detrazioni fiscali previste dalla clausola di salvaguardia.
Un provvedimento fiscale che riguarda tutte le 483 voci attualmente previste fra le agevolazioni e che fra il 2013 e il 2014 potrebbe costare circa mille euro a famiglia. Il condizionale dipende dal fatto che i tagli scatteranno soolo in caso di mancata approvazione della riforma fiscale e assistenziale. Il testo in parlamento fra le altre cose inasprisce le misure previdenziali e introduce i ticket su una serie di prestazioni.
Presentando la manovra alla Camera, il presidente della Commissione Bilancio Giancarlo Giorgetti ha sottolineato che la riforma «va realizzata nel più breve tempo possibile». E ha anche fatto riferimento alla necessità di intervenire sui costi della politica: «non possiamo non dare l’esempio e chiedere sacrifici alla gente senza far nulla noi».
Nel giorno in cui il Parlamento italiano chiude a tempi di record il capitolo manovra, arrivano nuove stime sulla congiuntura da parte della Banca d’Italia. Nel bollettino economico Via Nazionale stima che la crescita italiana si attesterà all’1% nel 2011 e all’1,1% nel 2012, stime leggermente inferiori a quelle del gooverno, pari rispettivamente all’1,1% e all’1,3%. La Banca d’Italia avverte che «lo scenario economico è soggetto a un’incertezza elevata» e che «i principali rischi sono connessi con un possibile rallentamento della ripresa internazionale e con l’evoluzione della crisi del debito sovrano nell’area euro».
Su questo fronte, la giornata sui mercati è stata caratterizzata da un certo nervosismo, in mattina la spread fra i titoli di stato italiani e tedeschi è tornato a salire, per poi riportarsi sotto i 300 punti, così come Piazza Affari ha trascorso la mattinata in rosso, per poi annullare quasi totalmente le perdite. A metà pomeriggio si muove poco sotto la parità. A pesare, su Milano e in genere su tutte le piazze europee, che a loro volta oscillano intorno alla parità, è l’attesa per i risultati degli stresst test sulle banche, che verranno comunicati oggi dopo la chiusura dei mercati.