Mille firme contro la legge, la riscossa di Amazon che almeno fino a settembre prosegue con gli sconti, un editore che si è dimesso dall’Aie. È una legge che provoca reazioni notevoli quella approvata lo scorso 20 luglio dal Senato e che mette un tetto alla possibilità di proporre sconti sui libri.
La cosiddetta “legge Levi”, dal nome del promotore, l’onorevole Riccardo Levi, prevede che i librai non possano applicare sconti superiori al 15% del prezzo copertina. Il tetto può salire al 20% in casi particolari, come in occasione di offerte all’interno di un salone del libro, o destinate a scuole, istituzioni, associazioni no profit. E si può arrivare al 25% per le campagne promozionali organizzate direttamente dagli editori: ma per un massimo di un mese, e non in dicembre.
Gli editori hanno reagisto nel complesso in modo favorevole. Il presidente dell’Aie, Associazione italiana editori, Marco Polillo, ha espresso «grande soddisfazione» per una legge che regolamenta una situazione «senza controllo». Ma all’interno della stessa associazione, che ha sostenuto l’iniziativa legislativa nel suo percorso durato due anni, c’è stato anche un dissenso illustre: Mario Guaraldi si è dimesso, in aperta polemica con la posizione espressa da Polillo nei confronti di una legge che secondo lui è «antiliberista e fuori dal mercato».
Il fronte contrario alla legge si è riunito intorno a una petizione, promossa dall’Istituto Bruno Leoni e dall’editore Liberilibri, che nel giro di una settimana ha raccolto mille firme che oggi vengono consegnate al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, con la richiesta di non firmare la legge, che viene fra le altre cose definita in contrasto con l’articolo 41 della Costituzione, che potegge l‘iniziativa privata.
E poi ci sono le risposte dei distributori. Il provvedimento è stata ribattezzato anche con il nome di legge “anti Amazon” perchè colpisce in particolare le librerie online (fra gli obiettivi c’è quello invece di difendere i piccoli librai). E poprio il colosso delle librerie online ha risposto oggi: Martin Angioni, country manager per l’Italia, è volato a Milano (dal suo ufficio di Parigi) per annunciare le contromosse. Amazon non intende rinunciare ai progetti per l’Italia a partire dall’apertura di un centro di distribuzione. E proseguirà con gli sconti fino al primo settembre, giorno in cui entra in vigore la legge.
Nei giorni scorsi un altra nota catena online, Ibs, ha annnunciato dei supersconti del 75% per tutta l’estate, in vista della scadenza di settembre.
E oggi si registra anche un intervento, sul sito dell’Istituto Bruno Leoni, dello stesso Riccardo Levi. Il parlamentare fra le altre cose sottolinea che la legge vuole porre fine «alla permanente guerra sui prezzi» promossa attraverso gli sconti, che provocano una spinta al rialzo dei prezzi di copertina. Spiega che agli editori non è preclusa «la piena libertà di farsi una vera ed aperta concorrenza sui prezzi operando non attraverso lo strumento degli sconti ma agendo sui prezzi di copertina.