Il mondo economico e quello finanziario oggi 28 novembre sembrano viaggiare su due binari diversi. Mentre arrivano report a tinte fosche – per non dire foschissime – sulle prospettive dell’economia reale e in particolare di quella europea, le borse corrono al rialzo. L’Ocse, ovvero l’organizzazione dei paesi industrializzati, prevede per il 2012 un’Italia in recessione. Moody’s, agenzia di rating internazionale, parla addirittura di possibili default multipli in paesi dell’Eurozona. E cosa fanno i mercati? Da Wall Street all’Europa a Piazza Affari, viaggiano con rialzi dal 3 al 5%.
Succede, spigano molti osservatori, sull’onda di una nuova fiducia proprio nelle ricette anti-crisi di Eurolandia: s intravede la possibilità di una maggior integrazione economica e fiscale dei partner della moneta unica, e un ruolo più incisivo della Bce.
Dunque mercati in pieno rally (e spread fra Italia e Germana decisamente sotto quota 500), mentre si moltiplicano gli allarmi recessione.
Partiamo dall’Ocse e dall’analisi sull’Italia: per il 2012 previsto un pil italiano in calo dello 0,5%. Quindi, paese in piena recessione. Secondo l’economic outlook Ocse, la stretta di bilancio «combinata con un rallentamento della domanda globale e con una debole competitività, peserà sulla crescita a breve termine, ma è necessaria per assicurare progressi alla sostenibilità di bilancio».
In genere, la crisi del debito in Europa viene considerata dagli analisti dell’Ocse la principale minaccia all’economia internazionale. La crescita mondiale è stimata nel 3,4%, in rallentamento dal 3,8% del 2011 e soprattutto rivista notevolmente al ribasso rispetto alle stime di maggio, che vedevano un 2012 al 4,6% (e un 2011 al 4,2%).
Ancor più drastico il taglio alle stime di Eurolandia, vista allo 0,2% nel 2012 contro il 2% previsto nel report precedente. La zona euro, secondo il report, è «entrata in leggera recessione, cui seguirà una ripresa eistante dell’attività».
Lieve recessione che colpisce nella fase finale di quest’anno la stessa Germania, che però crescerà dello 0,6% nel 2012, mentre il pil francese sarà dello 0,3% (ben sotto l’1% previsto dal governo d’oltralpe).
L’Ocse è comunque positiva sulla possibilità della Bce di far fronte alla crisi (anche davanti eventualmente al proseguire dell’indecisione politica).
Infine Moody’s parla addirittura di un rischio default che non sembra preoccupare i mercati, in gran spolvero. L’agenzia di rating ritiene che le probabilità di default multipli fra i paesi dell’area euro» non siano «irrilevanti» e aggiunge che «più a lungo la crisi di liquidità continua, più velocemente continuerà a crescere la probabilità di default».
In realtà Moody’s paventa questo scenario, ma sottolinea anche di ritenere che l‘Eurozona «verrà preservata senza ulteriori insolvenze», come quella greca, avverte che ci sono «implicazioni molto negative sui rating nel medio periodo».