Il Brasile batte la Gran Bretagna e l’Italia e si posiziona al 6° posto mondiale. Non si parla di campionati di calcio ma di PIL, che vede il Paese sudamericano scavalcare il regno della regina Elisabetta che scende al 7° gradino della graduatoria mondiale, dove l’Italia è ferma all’8°.
A dirlo è l’istituto di ricerca britannico “Cebr” (Centre for Economics and Business Research) che ha stilato la World Economic League Table 2011, la classifica dei Paesi del mondo in base al loro Prodotto interno lordo. In testa? Ci sono gli Stati Uniti, seguiti dalla Cina, dal Giappone, dalla Germania, dalla Francia e, appunto, dalla ex colonia portoghese.
L’Italia, che segue la Gran Bretagna, si posiziona davanti a Russia e India, anche se questi ultimi 2 sono in ascesa e minacciano di relegare il nostro Paese in fondo alla “top ten” mondiale nel giro di pochi anni. Naturalmente, una più approfondita analisi del fenomeno del PIL dovrebbe essere fatta considerando la media pro capite, che farebbe sì che la Cina occupasse posizioni meno “nobili”.
“Il Brasile è in pieno fermento economico, con buona crescita economica che è ancora più elevata se si considera la negativa congiuntura internazionale” ha detto il direttore del centro, Douglas McWilliams. “Questa classifica mostra come stia cambiando la mappa economica internazionale con i Paesi asiatici e i produttori di materie prime che danno la scalata ai primi posti e l’Europa che resta indietro. Fondamentale, per l’ascesa verso il vertice, la produzione di generi di prima necessità, a iniziare dai prodotti alimentari e dall’energia“.
Dando uno sguardo al recente passato, si nota come fino al 2006 la Gran Bretagna fosse la quarta potenza economica del mondo. Ma il boom economico in Cina ha fatto sì che 5 anni fa fosse raggiunta e superata dal Paese della Grande Muraglia, che ora tallona addirittura gli Stati Uniti, alle prese con una crisi economica forse meno grave di quella del vecchio continente.
Il Cebr ha reso note anche le previsioni per il 2020: sul podio non ci saranno scossoni, visto che Usa, Cina e Giappone dovrebbero mantenere le posizioni in graduatoria, tallonati dalla Russia che con un grande recupero salirà al quarto posto subito davanti a India e Brasile che scavalcheranno le economie di Paesi europei come Germania, Gran Bretagna, Francia e Italia che occuperanno le ultime 4 posizioni della “top ten” mondiale.