Il ministero della Funzione Pubblica ha reso noto gli stipendi dei circa 60 manager di Stato i cui emolumenti annuali è superiore ai 294mila euro, cifra che in futuro potrebbe essere ritenuta tetto massimo invalicabile per tutti i dirigenti della pubblica amministrazione.
In un primo momento si parlava di 304.951 euro. Come mai questa differenza? Il ministero ha fatto chiarezza: “La differenza si deve al fatto che inizialmente si faceva riferimento alla remunerazione massima del 2011 del primo presidente della corte di Cassazione, Ernesto Lupo. In seguito, il ministeo della Giustizia ha reso noto che il nuovo trattamento economico di tale funzionario è pari a 294mila euro annui.
Intanto, l’elenco – che non comprende eventuali cumuli – vede in testa il capo della Polizia di Stato, Antonio Manganelli, che nel 2011 ha percepito 621.253,75 euro. Subito dietro, ecco il ragionieri generale dello Stato, Mario Canzio, e il capo dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, Franco Ionta, i cui stipendi sono stati di 562.331,86 e 543.954,42 euro. In quarta posizione c’e’ il capo di Gabinetto del Ministero dell’Economia, Vincenzo Fortunato, che ha ricevuto 536.906,98 euro. A seguire, il Capo di Stato maggiore della difesa, generale Biagio Ambrate Abrate, con 482.019,26 euro, il direttore dei Monopoli di Stato Raffaele Ferrara, con 481.214,86 euro, il Capo di Stato maggiore dell’Esercito, generale Giuseppe Valotto, con 481.021,78 euro, e il Capo di Stato maggiore della Marina, Bruno Branciforte, con 481.006,65 euro. A pari merito al nono posto ci sono Corrado Calabrò, presidente dell’AgCom, e Giovanni Pitruzzella, capo dell’Antitrust, che nel 2011 hanno guadagnato 475.643,38 euro.
Qui di seguito, gli altri manager di Stato sopra il tetto stabilito dal decreto “Salva Italia”:
11 – Pier Paolo Bortoni, presidente dell’Autorità dell’Energia: 475.643 euro
12 – Generale Leonardo Gallitelli, comandante generale dell’Arma dei Carabinieri: 462.642,56 euro
13 – Giuseppe Bernardis, capo di Stato maggiore dell’Aeronautica: 460.052,83 euro
14 – Claudio de Bertolis, segretario generale della Difesa: 471.072,44 euro
15 – Giampiero Massolo, segretario generale del Ministero degli Affari esteri: 412.560 euro
16 (ex aequo) – Valeria Termini, Luigi Carbone, Rocco Colicchio e Alberto Biancardi, componenti dell’autorità dell’energia: 396.379 euro.
Intanto la Presidenza del Consiglio hareso noto che “tra i lpersonale dei ruoli con incarico di struttura ddi Palazzo Chigi, nessun dipendente supera il tetto del primo presidente della corte di Cassazione”. Per questo motivo, il taglio fino a 294mila euro si applicherà solo al capo dipartimento della Protezione civile, quel Franco Gabrielli che secondo i dati ufficiali guadagna 364.196 euro all’anno.
Intanto, però, in questa pioggia di dati e numeri, arriva il commento laconico dell’ex ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, tra i primi a chiedere la trasparenza degli stipendi: “Questi dati sono una presa in giro: rappresentano un elenco parziale ed incompleto, visto che non parla dei cumuli delle retribuzioni, elemento fondamentale per capire i reali emolumenti di molti manager di Stato”.