Evasione fiscale, in Europa vale 1000 miliardi all’anno

di Carlo Lavalle

7 Marzo 2012 11:30

Evasione fiscale: Italia maglia nera in Europa, ma il fenomeno colpisce tutta la Ue, per un danno agli Stati di oltre 1000 miliardi di euro l'anno.

A quanto ammonta l’evasione fiscale nei paesi dell’Unione europea? A più di 864 miliardi di euro all’anno secondo lo studio “Closing the European Tax Gap” di Tax Research LLP.

La società di consulenza britannica diretta da Richard Murphy ha quantificato anche il fenomeno dell’elusione fiscale che in base alle stime sarebbe di 150 miliardi di euro. La somma dei due dati equivarrebbe a mille miliardi di euro.

Una cifra enorme, pari al 105,8% della spesa totale sanitaria nei paesi dell’Ue, che se recuperata potrebbe rappresentare una boccata di ossigeno per gli Stati alle prese con gravi problemi fiscali.

Nelle conclusioni adottate il 2 marzo al termine della riunione del Consiglio europeo si fa d’altro canto espressamente riferimento alla possibilità di intensificare la lotta contro la frode e l’evasione fiscale che “può contribuire al consolidamento fiscale”.

Secondo Richard Murphy, autore dello scritto, l’Italia ha il record dell’evasione fiscale (dati 2009) con 180 miliardi di euro sottratti all’erario. La Germania, spesso indicata come modello di virtù, si piazza al secondo posto con circa 160 miliardi di euro seguita da Francia (120 miliardi), Gran Bretagna (74 miliardi) e Spagna (72 miliardi).

Se calcolata in rapporto alla spesa pubblica le maggiori perdite in percentuale sono dell’Estonia (28%).

In generale, rispetto al PIL (prodotto interno lordo) i paesi dell’Est hanno un’alta quota di economia sommersa con percentuali superiori all’Italia e al di sopra della media europea del 22,1%. Anche le economie scandinave sono colpite dal fenomeno, certo meno dell’Italia ma in misura maggiore di Germania, Francia e Gran Bretagna.

Se però l’Italia  sconfiggesse l’evasione fiscale – altra significativa statistica fornita dal rapporto – potrebbe ripianare il debito pubblico in 10,2 anni in un tempo inferiore a quello di Germania (13,1), Francia (13,2) e Gran Bretagna (18,3).