Anche i top manager UniCredit dovranno rinunciare ai cospicui bonus concessi dal gruppo a fine anno, almeno per quanto riguarda il 2011. La decisione di tagliare le retribuzioni extra destinate ai dirigenti di alto livello si allinea, infatti, con quanto stabilito da Generali nei giorni scorsi, che ha reso pubblici gli importi versati ai funzionari mettendone in evidenza la disparità con gli anni precedenti.
Saranno gli alti funzionari UniCredit, quindi, compreso l’amministratore delegato Federico Ghizzoni, a scontare le performance non brillanti del gruppo relativamente al 2011, mentre i 120 senior manager del gruppo bancario vedranno i loro bonus ridursi fino al 60%. Nulla di strano, se si pensa che anche i premi concessi ai manager sono direttamente proporzionali all’andamento dell’azienda, le cui cifre per quanto concerne l’ultimo trimestre dello scorso anno non sono affatto rosee.
Il gruppo ha infatti chiuso il bilancio con un rosso di 9,206 miliardi, senza alcuna distribuzione del dividendo, tuttavia la fine del 2011 ha anche segnato per l’istituto bancario un ritorno dell’utile fino a 114 milioni di euro, cifra che ha superato abbondantemente le previsioni degli analisti. Secondo il direttore generale Roberto Nicastro: “Grazie all’aumento di capitale e alla buona liquidità l’aspettativa è di poter ripartire con una buona offerta di credito anche se il contesto attuale è di una domanda limitata. Stiamo continuando a vedere una domanda di credito molto buona dai settori orientati all’export“.
Per quanto riguarda le previsioni per il 2012, già nel primo trimestre i segnali sono del tutto positivi, tanto da far sperare in un dividendo cospicuo, ma allo stato attuale l’AD del gruppo Federico Ghizzoni non è disposto a fare previsioni a lungo raggio: “Sarà un buon primo trimestre, ma è presto per fare valutazioni considerando anche le difficoltà che ci sono in Italia“.
Per UniCredit è anche il momento di pensare al cambio dei vertici: il presidente uscente Dieter Rampl continuerà a far parte del CdA di Mediobanca fino al termine del suo mandato, ma la scelta dei suoi possibili successori sta scatenando alcune polemiche. Secondo quanto affermato dalla Spencer Stuart, infatti, ci sarebbe un alto rischio di conflitto di interessi nell’operato di Egon Zehnder, impegnato nella selezione dei candidati. Il consulente, incaricato di cooperare con il vicepresidente Vincenzo Calandra Buonaura, infatti, oltre a svolgere il suo lavoro per UniCredit avrebbe ricevuto l’incarico da Assogestioni per formare la rosa di candidati di minoranza. A essere messo in discussione, quindi, è il suo duplice ruolo di advisor di Assogestioni e consulente di Unicredit per la scelta del successore di Rampl alla presidenza.