AgCom: Stefano Quintarelli presidente per il Web

di Teresa Barone

15 Maggio 2012 10:30

Una raccolta di firme sul Web propone Stefano Quintarelli alla presidenza di AgCom: a decidere saranno le Camere a partire dal 21 maggio.

Cambio ai vertici AgCom: dopo Corrado Calabrò potrebbe essere Stefano Quintarelli a guidare l’Autorità Garante per le Comunicazioni, una candidatura che arriva dalla Rete e che trova il sostegno di tutto il popolo Web.

A proporre Quintarelli al comando di AgCom è infatti una vasta schiera di internauti, promotori di una raccolta di firme che potrebbe sfociare in una petizione vera e propria da inviare al Ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera. 10 mila firme raccolte finora che mostrano tutto l’apprezzamento e la fiducia della Rete nei confronti del noto blogger, ex imprenditore e direttore dell’area Digital del Gruppo 24 Ore.

A proporre Quintarelli come presidente di AgCom è stata una campagna di sensibilizzazione iniziata su Twitter, dove l’hashtag “#Quinta4President” ha ricevuto una quantità inattesa di consensi sebbene potrebbe non avere nessuna influenza nella scelta finale delle autorità incaricate di nominare il successore di Calabrò. Se fosse insignito di questa carica, il presidente ideale per il popolo Web occuperebbe questo ruolo per sette anni deliberando sulle sorti del mondo virtuale, Siti Web, blog e tutti i meccanismi della comunicazione online.

La decisione finale sul cambio ai vertici dell’Autorità per le Comunicazioni sarà tuttavia presa nel corso di un dibattito alle Camere previsto per lunedì 21 maggio, scelta che terrà obbligatoriamente conto del recente monito dell’Onu diretto al Governo Monti e incentrato sulla necessità di maggiore trasparenza: Frank La Rue, relatore speciale delle Nazioni Unite per la libertà di manifestazione del pensiero, potrebbe anche partecipare direttamente al procedimento di nomina per garantire che tutto si svolga nel pieno della correttezza e legalità.

Sono in molti a sostenere, infine, che con Quintarelli alla presidenza si stabilirebbe una sorta di continuità con le scelte di Mario Monti in materia di Ministeri, conferiti in mano a tecnici esperti: il candidato promosso dal Web sarebbe tuttavia chiamato a decidere riguardo alcune questioni alquanto spinose, come ad esempio  la difesa del copyright sulla Rete e la transizione delle telecomunicazioni sul digitale.