Vendita Sea, la GdF negli uffici di F2i

di Andrea Barbieri Carones

16 Maggio 2012 08:30

La Guardia di Finanza ha perquisito gli uffici della F2i di Vito Gamberale in merito alla vendita di azioni della Sea - aeroporti di Milano.

La procura di Milano ha ordinato alla Guardia di Finanza di perquisire gli uffici di F2i, il fondo che fa capo a Vito Gamberale che si è aggiudicata  una parte delle azioni Sea, la società che gestisce gli aeroporti di Milano Malpensa e Milano Linate.

Gli investigatori stanno effettuando un’inchiesta su una ipotetica turbativa d’asta per l’acquisizione di tali quote alla cui gara sarebbero stati esclusi (il condizionale è d’obbligo) altri pretendenti.

Per il momento sarebbero finiti sotto la lente della magistratura Vito Gamberale e il manager Maurio Maia. Una nota della Guardia di Finanza afferma che le indagini “sono rivolte ad accertare eventuali episodi di condizionamento della regolare procedura di aggiudicazione della citata asta pubblica”. Il Comune di Milano aveva ceduto al fondo F2i il 29,75% di Sea per un controvalore di 385 milioni di euro.

Nell’ambito della stessa indagine, la Guardia di Finanza ha effettuato delle perquisizioni presso l’ufficio di un imprenditore che avrebbe fatto da intermediario, che però non risulta iscritta nel registro degli indagati.

Secondo le ipotesi degli investigatori, Vito Gamberale e Mauro Maia erano al corrente della gara per la cessione delle quote Sea ancora prima della pubblicazione del bando di gara. A far partire l’indagine, una telefonata effettuata tra i due nel luglio del 2011 nella quale si parlava di un “bando su misura” per aggiudicarsi le quote Sea, che fu invece pubblicato a novembre.

Nella telefonata intercettata, i due manager fanno esplicito riferimento all’acquisto del 29,75% della società di gestione degli scali milanesi con condizioni “speciali” fatte su misura per la F2i, che poi effettivamente ottenne le azioni. Nella conversazione si tira in ballo anche Bruno Tabacci, assessore al Bilancio del comune di Milano. Per questo motivo i finanzieri si sono recati anche negli uffici del comune per acquisire quei documenti riguardanti la cessione delle azioni Sea a favore di F2i. Tra l’altro era stato proprio Tabacci, insieme al sindaco Pisapia, a voler la vendita delle azioni.