Ryanair ha avviato una vera e propria crociata contro la Commissione Europea, responsabile di aver adottato una politica sul trasporto aereo che penalizza in modo determinante i piccoli aeroporti e le rotte low cost: il rischio, secondo quanto annunciato dalla compagnia irlandese, è l’abbandono dello scalo di Alghero, diventato ormai punto di riferimento per gli spostamenti da e per la Sardegna.
Ad osteggiare le nuove linee guida della UE sul trasporto aereo è stato Michael Cawley, vice amministratore delegato Ryanair, il quale si è rivolto alle istituzioni chiedendo sostegno contro questa normativa che mette a repentaglio il traffico di passeggeri nello scalo sardo e gran parte delle rotte a basso costo che coinvolgono altri aeroporti della penisola. Secondo Cawley, le decisioni della UE sarebbero “Una vendetta contro i piccoli scali pubblici e i vettori low cost: con le nuove regole i piccoli scali pubblici e i grandi privati, come quelli di Roma e Venezia, non potranno competere”.
È la stessa compagnia irlandese a chiarire la sua posizione attraverso un comunicato stampa, in difesa degli accordi aeroportuali per lo sviluppo del traffico low cost sui quali la Commissione Europea ha avviato un’indagine volta a verificare il rispetto delle norme europee in materia di concorrenza e aiuti di Stato: “Il fatto che la Commissione Europea abbia aumentato a 18 il numero di indagini sugli accordi di crescita aeroportuale di Ryanair da quando ha perso la causa Charleroi nel 2008, è la prova evidente della vendetta che la Direzione Generale per la Concorrenza e la Commissione Europea hanno in atto contro Ryanair, gli aeroporti low cost e la loro continua crescita e successo. Invece di promuovere la crescita della concorrenza, della possibilità di scelta e di una migliore offerta per i consumatori negli aeroporti secondari e regionali, la Commissione preferirebbe chiudere questi aeroporti o far aumentare le tariffe aeree per i passeggeri, indipendentemente dal danno arrecato alla concorrenza, all’efficienza intra-UE o alla creazione di posti di lavoro nelle regioni d’Europa“.
Se Ryanair lasciasse l’aeroporto di Alghero ci sarebbero ripercussioni inevitabili su tutta l’economica turistica della Regione, basti pensare che verrebbe meno un traffico di passeggeri vicino al milione di unità. A ribadire questo concetto, sottolineando la necessità di evitare l’abbandono dello scalo da parte della compagnia low cost, è stato il deputato del Pdl Mauro Pili (Pdl), esortando la Regione a schierarsi dalla parte dell’azienda irlandese al fine di evitare gravi perdite a partire dalla prossima stagione estiva, ormai imminente: “Se la regione non modificherà immediatamente la normativa, che ha in modo folle stravolto l’impianto consolidato del modello Alghero, l’isola rischia di perdere 2.000.000 di passeggeri. E già da domani la principale compagnia che opera in Sardegna potrebbe annunciare il rischio del disastro economico per il nord Sardegna e l’intera isola“.