Riorganizzare le attività: questo l’obiettivo del piano di ristrutturazione messo a punto da Hewlett-Packard per affrontare il difficile momento economico. Il piano, già annunciato nelle scorse settimane e ora confermato, comporterà il licenziamento di 27mila dipendenti entro la fine dell’anno fiscale 2014.
In pratica l’8% della forza lavoro totale dell’azienda attualmente composta da circa 350mila persone in tutto il mondo. I tagli al personale consentiranno di risparmiare tra 3 e 3,5 miliardi di dollari. Si tratta di tagli che figurano come i più sostanziosi mai operati dall’azienda nei suoi 73 anni di storia. L’azienda di Palo Alto spera di evitare i licenziamenti, come molti, offrendo pacchetti di pensionamento anticipato. Buona parte dei soldi messi da parte verranno impiegati per investimenti nella società e in particolare nel cloud computing, immagazzinamento dati e sicurezza. Oltre ad accorpare le attività core nei personal computer e nelle stampanti, Hp ha anche eliminato alcune divisioni non core e concentrato le altre in strutture semplificate.
Cosa ha portato a definire questo piano così importante? Sicuramente il calo dell’utile pari al 31% registrato dalla società californiana in seguito alla crisi delle vendite dei pc e al calo del 10% di fatturato per quanto riguarda fatturato di quella che si occupa di stampanti. Complici della situazione attuale quindi è la sempre maggiore popolarità di smartphone, iPad e altri apparecchi mobili che stanno facendo crollare le vendite dei personal computer tradizionali.
I profitti sono scesi a 1,59 miliardi di dollari, pari a 80 centesimi per azione, dai 2,3 miliardi di dollari, 1,05 dollari per azione, dello stesso periodo dell’anno scorso mentre a febbraio l’azienda aveva previsto utili tra 88 e 91 centesimi per azione, al di sotto delle stime degli esperti. Al netto degli ammortamenti e dei costi di ristrutturazione, l’Eps è sceso a 0,98 dollari dagli 1,24 del secondo trimestre fiscale dello scorso anno. Gli analisti di aspettavano 0,90 dollari. Invece il giro d’affari è calato del 3% a 30,69 miliardi di dollari, al di sopra dei 29,92 miliardi previsti dagli analisti, con un margine operativo passato dal 9,4% al 7,2%.
Per il terzo trimestre HP prevede utili tra 94 e 97 centesimi per azione a fronte degli 1,02 dollari stimati in media dagli analisti interpellati da Thomson Reuters. L’azione Hewlett-Packard nelle contrattazioni pre-mercato a Wall Street sale dell’9%.