Due delle famiglie più ricche del mondo, i Rockefeller e i Rothschild, hanno firmato una sorta di alleanza economica: una nota congiunta delle due aziende afferma che “Rit Capital Partners, che ha come presidente Lord Jacob Rothschild, e Rockefeller Financial Services hanno creato una partnership strategica, nell’ambito della quale la prima rileverà il 37% della società di consulenza patrimoniale e gestore di asset americano da Societé Generale Private Banking”.
Dal canto suo, David Rockefeller, che è membro onorario del Consiglio di amministrazione di Rockefeller & Co, ha aggiunto che “il legame fra le due famiglie è molto solido e che rilevando la quota Rit diventa un significativo investitore di minoranza di Rockefeller Financial Services insieme alla famiglia Rockefeller”.
L’accordo tra la famiglia britannica e quella statunitense punta ad allargare le reciproche influenze in entrambi i continenti e a fare più soldi di quelli che già abbiano, visto che il sestogenito di John Davison Rockefeller jr è giunto alla vigilia del 97° compleanno e gestisce un patrimonio che Forbes ha stimato in 2 miliardi di dollari, cui si aggiungono partecipazioni azionarie in banche, beni e investimenti vari che portano la sua ricchezza ad avvicinarsi ai 34 miliardi di dollari. La dinastia iniziò la sua attività verso la metà dell”800 con il nonno dell’attuale magnate, deceduto nel maggio del 1937 all’età di 98 anni.
Diversa l’estrazione dei Rothschild: di origini ebree, ha iniziato la sua attività imprenditoriale nel mondo banciario e finanziario fin dal 14° secolo. Attualmente è rappresentata dal 76enne Jacob, che è a capo di un patrimonio economico da circa 2 miliardi di sterline, pari a oltre 2,5 miliardi di dollari. La sua storia “recente” inizia però nel 1815 quando Nathan Meyer Rothschild si arricchì acquistando titoli di stato, prevedendo che Napoleone sarebbe stato sconfitto della battaglia di Waterloo.
Anche se il lavoro della transazione di acquisto non è stato rivelato, si sa solo che la nuova partnership porterà a nuovi investimenti congiunti che includeranno acquisizioni di capitali azionari.