Bce-Ue: piano anticrisi per l?Europa, ma arriva la smentita

di Teresa Barone

5 Giugno 2012 08:30

Bce e Ue stanno mettendo a punto un ?masterplan? al fine di promuovere la ripresa dell?economia europea, ma Bruxelles smentisce.

Un piano segreto in fase di elaborazione da parte della Ue, della Bce e di Eurogruppo che potrebbe salvare l’Europa dalla crisi: lo annuncia il settimanale tedesco Welt am Sonntag, ma a poche ore dalla diffusione della notizia arriva la secca smentita da Bruxelles.

Nessuna strategia anticrisi, quindi, che stando alle indiscrezioni si concretizzerebbe a breve sotto forma di un sofisticato “masterplan”, e al quale dovrebbe seguire entro fine anno un vertice tra i Capi di Stato e di Governo provenienti dai 27 paesi membri dell’Unione Europea, al fine di stabilire le linee di intervento definitive. La bozza del piano sarebbe potuta arrivare entro la fine di giugno, siglata dal presidente della Bce Mario Draghi, dal presidente della Commissione José Manuel Barroso, dal capo dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker e dal presidente del Consiglio Europeo Herman Van Rompuy.

Le parole della portavoce UE, Pia Ahrenkilde Hansen, tuttavia, non lasciano adito a interpretazioni negando l’esistenza di questo piano segreto creato per salvare la moneta unica: “Non c’è nessun piano segreto per ristrutturare l’Unione Europea o di salvataggio dell’Euro. Si sta facendo confusione: il presidente Barroso è al lavoro con i presidenti del Consiglio Herman Van Rompuy, dell’Eurogruppo Jean Claude Juncker e della Bce Mario Draghi per approfondire l’Unione economica e monetaria, come da mandato dei leader in occasione del vertice informale del 23 maggio scorso.”

Si conoscono nel dettaglio anche le quattro linee di intervento previste dal  “masterplan”, che si sarebbe dovuto basare sulla necessità di riforme strutturali comuni – nei singoli Stati e a livello di Welfare – unione bancaria, unione fiscale e unione politica.

Per quanto concerne l’unione bancaria, il testo del piano strategico prevedeva un pacchetto di misure sulla scia di quanto auspicato da Mario Draghi, precisamente basate sulla presenza di un’autorità di vigilanza europea sugli istituti di credito, sull’attivazione di un fondo centralizzato di salvataggio delle banche in difficoltà e, infine, sulla creazione di un sistema comune di garanzia dei depositi.